Con il fallimento del Perugia Calcio, retrocede una città

Alla fine è stato l'unico presidente nella storia del calcio a far fallire due società. Si chiama Leonardo Covarelli, l'ormai noto imprenditore perugino che ha accumulato un monte debiti elevatissimo sia per il defunto Pisa Calcio 1909, fallito l'anno scorso, che per il Perugia Calcio 1905, dichiarato fallito ormai un mese fa. Ed oggi ogni residua speranza di salvezza è stata cancellata.

Era prevista un'asta per l'acquisto del ramo sportivo della società, che in un esito positivo avrebbe garantito al Perugia di mantenere la propria presenza nel calcio professionistico. I debiti privilegiati da dover sostenere ammontavano però a circa 5 milioni di Euro, e deve essere apparso anti-economico a molti imprenditori dover investire una cifra del genere per l'acquisto di una società di calcio in un campionato privo di entrate televisive e con gli stadi mezzi vuoti.

Il rammarico è che si sia tentato di salvare la società solo a un mese dalla fine del campionato, con personaggi di dubbia caratura morale che si sono avvicinati al Perugia (uno per tutti, Nicola Ermini, che millantava l'appoggio di un gruppo internazionale e di una società finanziaria svizzera), mentre era sotto gli occhi di tutta la città la situazione di difficoltà economica in cui versava la società di Covarelli.

Infatti, già l'anno scorso ci furono problemi di iscrizione, che avvenne solo grazie all'intervento di un istituto di credito umbro che produsse una fidejussione da diverse decine di migliaia di euro per salvare la stagione. Il rammarico è prendere atto che il Perugia non è morto, per la seconda volta in 5 anni, per la gestione finanziaria sportiva (il cui debito ammonta in gran parte a 9 mensilità di stipendio dei giocatori), bensì per altri debiti per i quali era stato messo a garanzia. Ricordiamo in tal senso che il responsabile dell'area finanziaria era Dino De Megni, cognato di Leonardo Covarelli.

Cogliamo l'occasione come tifosi per scusarci pubblicamente con l'ex presidente Vincenzo Silvestrini, una persona seria che è stata erroneamente messa da parte per far posto ad uno come Covarelli.

Società di Covarelli nel pallone

Sono momenti concitati in casa Perugia. La società di Covarelli e De Megni è riuscita a mettere a rischio l'iscrizione al campionato, con un fallimento evitato solo in zona Cesarini.

Altrettanto preoccupante è la situazione dello Stadio Renato Curi, per il quale è stato presentato dalla società un progetto edilizio privo di scrupoli, che vorrebbe trasformare l'area verde di Pian di Massiano in una "Cittadella" dello didattica e dello sport.

A futura memoria traggo un passo da un articolo apparso in questi giorni ne La Nazione di Pisa, la cui squadra di calcio è fallita un anno dopo essere stata ceduta dal presidente Covarelli.

"PERUGIA E’ PERUGIA. Dino De Megni si siede al tavolo. Davanti a lui il sindaco Marco Filippeschi e il commercialista Antonio Cava. De Megni esordisce così. «Sono qui a rappresentarvi le difficoltà del Perugia». Scusi? Del Perugia? E che c’entra? De Megni sostiene che servirebbe un prestito di 753 mila euro per iscrivere il Perugia. E poi? Questo prestito sbloccherà un business intorno allo stadio «Curi» di Perugia che porterà all’apertura di una serie di esercizi commerciali. Quindi, il giorno dopo l’arrivo di questo prestito, Covarelli, sarebbe riuscito a trovare i fondi per iscrivere anche il Pisa Calcio. Un po’ contorto ma il succo è questo. Cava e il sindaco — ci raccontano — si sono guardati negli occhi convinti di aver capito male. Insomma, il Pisa è sull’orlo del fallimento, Covarelli ha parlato più volte con il primo cittadino manifestando la propria volontà di aiutare la società e — al momento del dunque — De Megni viene a chiedere i soldi per l’iscrizione del Perugia? Qualcosa non torna.

SCENEGGIATA. Cava ha chiesto come mai l’iscrizione del Perugia fosse necessaria anche per iscrivere il Pisa. De Megni avrebbe risposto che tutto questo deve essere letto nell’ottica dei «vasi comunicanti». «E’ incomprensibile — commenta Cava — ci è sembrato quasi offensivo sia per la nostra intelligenza che per quella di tutta la città». De Megni ci ha provato ma è andata male. Alla fine domandare è lecito. O no?"


Ormai già oltre 3 anni fa scrivendo circa il vecchio progetto del presidente Silvestrini avevamo coniato lo slogan Do ut stadio, ovvero "Investo in cambio di poter costruire uno stadio". Segno che Silvestrini non intendeva certo buttare soldi, ma che non aveva problemi di liquidità.

E se l'imprenditore romano si fosse convinto che nel giro di 5 anni avrebbe potuto guadagnare 10 milioni di Euro ne avrebbe investiti sull'unghia anche 8. Per l'attuale società invece si potrebbe invertire lo slogan in
Stadio ut do: mancano i liquidi - o non li si vogliono impegnare - in altre parole.

I calciatori in vacanza... a Perugia!

Piazza IV NovembreLa notizia ha il sapore di un ritorno all'antico, nel segno del risparmio. Quest'estate il Perugia Calcio non effettuerà il ritiro in una località montana, non andrà a Norcia nè sulle Dolomiti, ma andrà in ritiro in una città d'arte. La città d'arte in questione è Perugia stessa. L'albergo sede del ritiro è l'Hotel la Rosetta, sito in Piazza Italia nell'edificio dirimpettaio Palazzo Donini, sede della Giunta Regionale dell'Umbria.


I calciatori del Perugia potranno finalmente farsi una cultura, dedicandosi la sera magari al trekking urbano, una volta percorrendo tutto il Corso e quindi andando a visitare il Pozzo Etrusco, un'altra risalendo per Corso Bersaglieri e raggiungendo Porta Sant'Angelo, un'altra ancora andando a visitare i vari Musei e gallerie d'arte cittadine, un'altra sera con le audioguide a fare il Perugia City Tour sugli autobus scoperti utilizzati per le corse turistiche.

E per gli allenamenti, niente di meglio delle strutture di Pian di Massiano, dal Renato Curi al Percorso Verde. Insomma, Mens Sana in Copore Sano. Ma mi chiedo, visto che siamo in tempi di crisi e visto che i calciatori del Perugia non sono certo di prima classe bensì di terza serie, non si poteva mandarli in una pensioncina in viale Pellini piuttosto che in un Hotel a 4 stelle?

Dal 1999 al 2008, da un Real all'altro!

Curva Nord
Curva Nord, by Michele Castellani
13/08/1999, Trofeo Cartagena: Real Madrid - Perugia 1-1 gol di Morientes e Materazzi.
30/11/2008, Lega Pro 1°div. gir B: Perugia - Real Marcianise 1-1 gol di Mazzeo e Innocenti.
Da un Real all'altro il risultato non cambia.
Se il Real Madrid schierava Morientes - Anelka in attacco, la modesta Real Marcianise annoverava come coppia offensiva il duo Romano - Galizia tenendo in panchina l'estroso Poziello.
Battute a parte c'è da dire che anche il Grifo di 9 anni fa era un altro, basti citare Marco Materazzi.

Eppure ieri si era messa subito bene grazie al gol dopo soli 3' di Mazzeo aiutato dalla deviazione di un difensore gialloverde. Il Perugia sembrava in grado di tenere in mano le redini del gioco ma alla mezz'ora Galizia è abile a lanciare verso la porta avversaria Romano il cui tiro respinto da Benassi termina tra i piedi di Innocenti che comodo insacca....... logico chiedersi dov'erano i nostri in quel momento. Il primo tempo termina così senza ulteriori emozioni e non è da meno la ripresa dove i biancorossi impongono una sterile supremazia che non viene però suffragata da Ercolano che sul finale spara alto da pochi metri e susseguentemente colpisce il palo su un colpo di testa.

C'è rabbia tra i tifosi perugini, spettatori di una squadra capace di rendere solo nelle partite in cui sono messi maggiormente sotto pressione come i derby; il resto delle partite sono prive di cuore e spirito e probabilmente ne basterebbe anche un pochino visto che comunque anche ieri erano in grado di fare la partita. Al termine è festa per i giocatori campani e per la ventina di tifosi giunti da Marcianise.


I grifoni rimangono a 4 punti dai play off e col derby di Foligno in vista, mentre per la Real Marcianise è un punto che carica l'ambiente in vista dello scontro salvezza di domenica prossima contro la Pistoiese.

Articolo di Roberto Balio, Perugia club FB

Derby Ternana Perugia

articolo di Stefano Cordeschi – CalcioPress.net

Derby Ternana Perugia
I tifosi del Perugia al derby del 2004,
foto by Michele Castellani

Il Perugia espugna il “Liberati” di Terni, nel derby umbro. Secondo tonfo interno, terzo consecutivo, per gli uomini di mister Giorgini. La compagine rossoverde appare ormai lontana parente di quella delle prime giornate di campionato, dove i ragazzi di Giorgini, avevano proposto gioco e risultati. Una involuzione micidiale, se alle tre sconfitte consecutive, si aggiungono i due precedenti pareggi.

E dire che per la Ternana, la gara si era messa nel migliore dei modi. Infatti, il Perugia perdeva causa espulsione, De Giorgio, nel finale di primo tempo. Nella prima frazione di gara la Ternana, pur non facendo grandi cose, tentava di imbastire la manovra, con il Perugia alla ricerca delle contromisure da adottare specialmente sulle avanzate di Rigoni, pericolosissimo davanti a Benassi.

Recrimina per un rigore non assegnato ai rossoverdi dall’incerto direttore di gara, Giacola di Vasto, per un presunto fallo su Pedotti, ma certamente non potranno essere queste le attenuanti, per una Ternana che ad inizio stagione aveva fatto vedere ben altre cose.

E il Perugia? Mister Sarri, dopo aver assestato la squadra in campo, e preso le misure agli attacchi avversari, ha iniziato a macinare gioco, prendendo campo, rendendosi pericolosa con Ercolano, che chiamava l’ottimo Ginestra alla parata risolutiva. Nel finale di prima frazione, lasciavano anzitempo la gara, prima mister Giorgini, seguito poco dopo da De Giorgio, ottima la sua prestazione sino a quel momento, che a causa delle veementi proteste, induceva il signor Giacola a spedirlo sotto la doccia.

Il primo tempo finisce in parità. Nella ripresa si pensa di vedere una Ternana all’arrembaggio di un Perugia in inferiorità numerica, ed invece a passare sono gli ospiti. Al 3' Cutolo, supera in velocità Bizzarri, forse inizialmente con un fallo, e batteva Ginestra per il gol del vantaggio. La Ternana non ci sta, ma la reazione appare assai sterile, e neanche l’innesto di Riganò riuscirà a svegliare una Ternana abulica.

Mister Sarri si gode così la seconda vittoria della sua gestione, lasciando nelle beghe il collega Giorgini, che da martedì dovrà fare quadrato per riportare i rossoverdi a quella brillantezza di inizio stagione, che sembra essersi smarrita nel nulla.

TERNANA (4-4-1-1): Ginestra; Bizzarri, Tedeschi, Pedotti, Cibocchi (31' s.t. Perna), Concas, Papini, Di Deo, Bussi (22' s.t. Mauri), Rigoni, Scappini (9' s.t. Riganò) A disp: Visi, Fedeli, Danucci, Lacheheb. All. Giorgini.

PERUGIA (4-3-3): Benassi; Zoppetti, Cudini, Pagani, Barbagli, De Giorgio, Gatti (22' s.t. Mezavilla), Passiglia, Cutolo (17 s.t. Boldrini), Mazzeo, Ercolano (33' s.t. Campagnacci ). A disp: Bianchi, Accursi, Russo, Goretti. All. Sarri.

Arbitro: Giacola di Vasto (Cinque - Fortarezza)
Marcatori: 3’ st Cutolo
Ammoniti: Bizzarri (T) Boldrini (P) Ercolano (P) e Zoppetti (P)
Espulsi: Giorgini (T) De Giorgio (P)

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Il video della gara



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Derby vietato, campagna inutile?

Tre bambini sorridenti dagli occhi azzurri, belli, vestiti firmato e umbri. Sono loro al centro della campagna di sensibilizzazione avviata nei mesi scorsi da Regione Umbria, FIGC e Comuni di Perugia, Terni, Foligno.

A pochi giorni da un derby Ternana - Perugia che si giocherà senza tifoseria ospite possiamo fare una valutazione della campagna, che ci pare non abbia colto il bersaglio, almeno a livello politico: se ci saranno dei bambini al derby di domenica, saranno esclusivamente della provincia di Terni: così ha decretato il Casms, il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Ministero dell'Interno. Lo stesso Casms che oggi prende una decisione enigmatica: consente, per la gara Lazio - Napoli, considerata ad alto rischio e quindi vietata ai tifosi campani, l'acquisto di 4 biglietti in più per ogni abbonato laziale... Un'apertura al bagarinaggio? Mah!

Osservando il manifesto della campagna, avviata dalla Regione Umbria, possiamo notare una condanna ferma alla violenza negli stadi, tematica scottante ancora irrisolta nel nostro Paese, ma non vediamo alcun riferimento all'altro tema caldo, quello del razzismo, contro il quale la tifoseria del Perugia si è sempre fatta sempre sentire, ed oggi viene additata tra quelle pericolose, a torto.

Da cittadino, prima che da tifoso, avrei voluto che la campagna si facesse veicolo anche di un messaggio contro il razzismo, purtroppo sempre più strisciante anche nella nostra regione.
I tre bimbi nordici del manifesto non fotografano l'Umbria di oggi, una regione con un 7% di popolazione straniera, dove oggi 1 neonato su 12 è straniero, un'intera seconda generazione dell' immigrazione. Sono loro i bambini di oggi, i tifosi di domani.

Gaucci chiede il patteggiamento della pena

Luciano Gaucci
Luciano Gaucci in un momento felice
Il processo per il Crack del Perugia Calcio è finalmente arrivato alle battute finali. Luciano Gaucci, in un'esclusiva intervista rilasciata a La Nazione ha di recente affermato il suo proposito di tornare in Italia da uomo libero. Se l'istanza presentata dai suoi avvocati per il patteggiamento della pena venisse accettata potrebbe proprio essere così. Vediamo come è possibile.

La legge italiana prevede, quando un imputato ammette la colpevolezza - immaginando costui di non poter essere assolto - la possibilità di patteggiare la pena. Il patteggiamento comporta, in cambio dello sconto di un terzo della pena per l'imputato, che il processo possa svolgersi in maniera più veloce del solito risparmiando tempo e denaro allo Stato. Recentemente il governo Berlusconi, e più precisamente nel luglio scorso, ha introdotto una modifica alla legge, consentendo la richiesta per il patteggiamento anche a processo avviato, in pratica una volta avuta la certezza che non vi sia più alcuna speranza di assoluzione. Ed una richiesta di questo tipo, a processo ben avviato ed ormai in via di conclusione, è proprio quella che è stata depositata dagli avvocati di Gaucci. Ipotizzando quindi una pena molto severa per Gaucci, diciamo di 6 anni, i suoi avvocati potrebbero aver richiesto un patteggiamento a 4 anni, secondo il beneficio riservato a coloro che scelgono questa via.


A questo punto entra in ballo un'altra legge varata dal governo, questa volta di centro sinistra, la legge sull'Indulto. In base all'indulto almeno altri 2 anni verrebbero abbuonati alla pena, che rimarrebbe quindi al di sotto dei due anni. Ed ecco come Gaucci potrebbe evitare il carcere, quel carcere che invece non è stato evitato dai suoi figli:
la legge italiana prevede per le condanne inferiori ai 2 anni non il carcere bensì l'affidamento ai servizi sociali. Ovvero Gaucci non farebbe un giorno di carcere e potrebbe così tornare in Italia da uomo libero, anziché da latitante, qual è ancora ad oggi a tutti gli effetti.

Il prossimo 28 ottobre il Giudice Paolo Micheli sarà chiamato ad esprimere la sua decisione in merito all'istanza presentata dagli avvocati di Gaucci, ormai da 3 anni stabilitosi a Santo Domingo.

Perugia, esonerato anche Pagliari

Il magro bottino di 3 punti in 4 partite ha spinto la società a prendere la decisione dell'esonero dell'allenatore Giovanni Pagliari, ex giocatore biancorosso negli anni '80, subentrato al tecnico Indiani prima dell'avvio del campionato. La decisione arriva dopo la terza sconfitta consecutiva, patita contro il Pescara.
Cambiare così tanti allenatori in poco tempo non potrà che contribuire ad accrescere la confusione all'interno di una squadra completamente rinnovata, costituita da calciatori che a stento si conoscono, giocando insieme nel migliore dei casi da pochi mesi. 
La società nel frattempo era intervenuta sul mercato durante la scorsa settimana, ingaggiando Fabio Gatti, ex giovane promessa del Perugia, lanciato da Serse Cosmi. L'ingaggio del neo capitano, in virtù del maggior numero di gare giocate in maglia biancorossa, è stato reso possibile dal fatto che il giocatore, a due giornate dall'inizio dei campionati di A e B, si trovava ancora senza contratto.
Ritengo che prima di novembre sarà molto difficile pensare di poter vedere giocare una squadra fatta di componenti che dialoghino tra di loro con il gioco: sino ad allora dovremo stringere i denti e sopperire l'inseperienza con la voglia di rivalsa, augurandoci che al contempo si riesca a raggiungere finalmente un pò di stabilità.

Pescara-Perugia 1-0

Il Pescara si riscatta dopo la pesante sconfitta di Terni e, sul campo dell’Aragona di Vasto, con un acuto dell’argentino Simon mette alle corde un Perugia in crisi di risultati. Mister Galderisi, a sorpresa, esclude dall'undici titolare il centrocampista Cardinale ma in attacco recupera Bazzani. Sul campo il Pescara si dispone con il classico 4-4-2 con la coppia centrale difensiva affidata al duo Pomante-Siniscalchi, mentre sulle fasce ci sono Giuliano a destra e Vitale a sinistra. A centrocampo Ferraresi e Camorani con Felci a destra e Zeytulaev sulla fascia opposta. In avanti la coppia offensiva è affidata al duo Bazzani-Simon. Il Perugia risponde con il classico 4-3-3, con Benassi tra i pali, linea difensiva formata da Minieri, i due centrali sono Barbagli- Pizzolla, a sinistra Pagani. Linea di centrocampo composta da Passiglia, il neo arrivato Gatti e Accursi mentre il reparto offensivo è composto da:De Giorgio, Ercolano e Cutolo.
Il Perugia scalda subito i motori al 7' ci pensa Passiglia che con un gran tiro da fuori cerca di impensierire la porta di Indiveri. Al 12' il Perugia è costretto ad operare la sua prima sostituzione esce per infortunio Barbagli ed entra Zoppetti. Il Pescara al 17’ passa in vantaggio. Azione fulminea sulla sinistra da parte di Vitale che mette la palla al centro interviene Simon e deposita la palla in rete. Si vede ancora il Pescara al 35’ che spreca una grande occasione per il raddoppio. Contropiede di Simon, che tenta un cross al centro ma Bazzani, non riesce ad intercettare la palla si intromette Pagani che spazza via il pallone. Il Perugia con timide incursioni si rende pericoloso in più circostanze senza però concretizzare le azioni trovando la difesa pescarese sempre pronta a ribattere ogni azione. Termina con il Pescara in vantaggio il primo tempo con un Pescara vivace e sempre attento.
Nella ripresa i grifoni mandano dal 1'Mazzeo al posto di De Giorgio; al 5' viene annullato un gol al Perugia per fuorigioco a Passiglia. Al 6' il Pescara, opera la sua prima sostituzione fuori Camorani al suo posto subentra Pisciotta. Il Perugia usufruisce di un calcio di punizione ma, trova Indiveri pronto alla parata. Il Pescara preme sull'acceleratore alla ricerca del gol del raddoppio ma Zeytulaev al 14', a pochi passi dalla porta colpisce di testa la palla che finisce alto sull'esterno della rete. 34' punizione del Pescara con Vitale il tiro viene ribattuto dalla barriera. Al 30' il Perugia effettua l'ultima sostituzione con Russo che entra al posto di Passiglia. Due minuti più tardi anche la squadra pescarese sostituisce Bazzani con Di Vicino. Al 39' si registra l’ultimo cambio per il Pescara esce Felci ed entra Stella. Nei minuti di recupero il Pescara spreca ancora una limpida occasione per il raddoppio spendida incursione in area Di Vicino, che mette il pallone al centro per Zeytulaev che spedisce a lato della porta.
Termina sul 1-0 la gara tra Pescara e Perugia con la squadra pescarese non in grado di chiudere subito la partita e che manca più volte l’appuntamento con il raddoppio. Intanto prosegue la scia di risultati negativi della squadra umbra, che infila il terzo ko consecutivo.
Una vittoria importante per il club abruzzese, alle prese con numerosi problemi tra cui il “caso Cardinale”. Il giocatore, per motivi disciplinari, non è stato convocato da Galderisi. Tutto si deciderà in settimana mentre all’orizzonte ci sono due trasferte insidiose: Marcianise e Taranto.
PESCARA (4-4-2): Indiveri, Giuliano, Vitale, Camorani,(dal 6’st Pisciotta) Siniscalchi, Pomante, Felci,( dal 39’st Stella) Ferraresi, Bazzani,( dal 32’st Di Vicino) Simon, Zeytulaev. A disposizione: Prisco, Fruci, Romito,Pisciotta, Stella, Diliso, Di Vicino. All. Galderisi.
PERUGIA (4-3-3): Benassi,Minieri, Pagani, Accursi, Barbagli,( dal 12’pt Zoppetti) Pizzolla, Gatti, Passiglia,(dal 30’ st Russo) Di Giorgio,(dal 1’st Mazzeo) Ercolano, Cutolo A disp. Bianchi, Cudini, Zoppetti, Cucciniello, Goretti, Russo, Mazzeo. All. Pagliari
Arbitro:Magno di Catania
Assistenti: (Morelli-Savella)
Reti:17’pt Simon
Ammoniti: Pisciotta, Zeytulaev, Simon (P), Gatti, Mazzeo (PG)
Angoli: 3 Pescara, 5 Perugia
Rita Consorte www.calciopress.net

Perugia, esonero dell'allenatore dopo l'uscita dalla Coppa Italia

Il 26 agosto 2008, a pochi giorni dall'inizio del campionato il Perugia Calcio ha comunicato di aver rescisso il contratto dell'allenatore Paolo Indiani, che ha disputato con il Perugia appena due gare ufficiali, entrambe in Coppa Italia, contro il Lumezzane, e contro l'Ascoli, che vincendo 3 a 1 ha eliminato i Grifoni dalla competizione.

Quella di ingaggiare il tecnico che già nel 2005 se ne andò da Perugia in maniera alquanto controversa era stata una scelta decisamente impopolare. Ed è andata di nuovo a finire nel peggiore dei modi, per di più alla vigilia dell'inizio del campionato, ed è giunto il momento che la società si prenda le proprie responsabilità di questo primo evidente fallimento, e della cattiva gestione della controversia. Infatti la risoluzione consensuale del rapporto tra il tecnico fortemente voluto da Covarelli e la società stessa non può passare inosservata: è un chiaro segnale di debolezza, e non ci interessa sapere le ragioni di alcuna delle parti, nè del sig. Indiani, un signor nessuno assurto ad allenatore del Perugia in due situazioni critiche della storia della nostra squadra di calcio, che non merita ulteriori attenzioni da parte nostra, nè da chi è stato così stolto da pensare di richiamarlo dalle nostre parti.

Visto che qui a Grifo Blog non abbiamo che i lettori come referenti, vi diciamo chiaramente quello che pensiamo, e quindi vi confessiamo che qualche segnale che quell'idillio costruito dalla stampa locale intorno alla nuova società si trattava in realtà di una bolla di cristallo l'avevamo già avvertito.

Cominciamo dalla querelle sulla maglia: dopo un battage pubblicitario circa il ritorno al vecchio logo dell'AC Perugia ci è stata proposta una maglia da gioco con lo stemma del Perugia dei Silvestrini, quello davvero poco gradito in questi anni e tanto simile ad una lapide sepolcrale, con anno di nascita e di morte (1905 - 2005). La società, dopo le polemiche e le proteste dei tifosi, ha deciso quindi di lanciare un concorso tra i tifosi per proporre una nuova maglia, prendendo tempo ed allo stesso tempo avviando un operazione simpatia, ma di certo confermando per la prima parte della stagione delle maglie da gioco tra le più brutte della storia del Grifo, forse seconde solo a quelle orrende con i pantaloncini viola del 1986.

Infine il calciomercato: è in stallo da ormai dieci giorni, se si esclude l'arrivo di Zoppetti dal Pisa. Dapprima iniziato in pompa magna e poi apparentemente congelato, è l'andamento delle operazioni in entrata e in uscita dei giocatori a farci intuire come la situazione economica della società sia in realtà piuttosto fragile. Il dirigente Dino De Megni, responsabile per l'area finanziaria, non si sa bene in base a quale curriculum per la verità, dovrebbe far luce su questi aspetti, e darsi da fare per trovare un Main Sponsor di rilievo.

Lega Pro, i gironi di Prima Divisione

I gironi validi per la stagione 2008/2009 del campionato di Prima Divisione Lega Pro sono stati diramati oggi pomeriggio, 14 agosto.

Girone B come di consueto per il Perugia, e soprattutto tornano i derby: i Grifoni giocheranno contro Ternana ed Arezzo, oltreché contro il Foligno. L'anno scorso il derby contro la Ternana non si disputò perché la Lega scelse appositamente di separare le due squadre; due anni fa invece si giocò una gara a porte chiuse, che finì per risultare in qualche modo falsata. La gara contro il Foligno si profila invece un incontro inedito - almeno dalla seconda metà del '900 a questa parte - contro una squadra della propria provincia.

I gironi sono stati comunicati con un mese di ritardo rispetto a quanto programmato per via della situazione finanziaria delicata di alcune società (sono fallite due squadre toscane, la Lucchese e la Massese, e da quest'anno non c'è nemmeno più il salvagente del Lodo Petrucci), ed in questo lasso di tempo ci sono stati diverse ipotesi per la composizione dei gironi, tra cui quella di una possibile divisione verticale, via poi abbandonata.

Dal sito della Lega Calcio Professionistico, ecco la composizione del girone B:

  • Arezzo
  • Benevento
  • Cavese
  • Crotone
  • Foggia
  • Foligno
  • Gallipoli
  • Juve Stabia
  • Paganese
  • Perugia
  • Pescara
  • Pistoiese
  • Potenza
  • Real Marcianise
  • Sorrento
  • Taranto
  • Ternana
  • Virtus Lanciano

Tra le avversarie spiccano Pescara e Foggia, con Taranto, Crotone e Benevento come possibili outsider.

AC Perugia rewind: Ma Mingyu

La prossima settimana iniziano le Olimpiadi di Pechino, e per questo Grifo Blog ha pensato di chiedere ad un esperto di Cina tutte le informazioni ed i retroscena su Ma Mingyu, il primo calciatore cinese a giocare in Serie A. Scoprirete che in realtà i talent scout avevano messo gli occhi su un altro giocatore, ma...
Ma Mingyu, dalla Cina con furore al Perugia Calcio
Post di Wén Sēn Zuó 文森佐 (vai al suo blog sulla Cina!)
Ma MingyuRicordate il primo cinese a giocare nel campionato di calcio italiano, col Perugia? Ma Mingyu, centrocampista di Chongqing, nato il 4 febbraio 1970.

La vera storia di quello sciagurato acquisto, si dice che sia questa: era stato segnalato un bravo giocatore cinese, di cognome Ma, Ma Lie Tie, il Perugia Calcio mandò un suo dirigente in Cina per la firma del contratto. Il dirigente, siccome sapeva solo il cognome, Ma (e pensava tra l’altro che fosse il nome), chiese di Ma, gli presentarono Ma Mingyu, che non era il giocatore segnalato, ma uno molto più scarso. E così, il Perugia si prese un bel bidone :-) Si dice sia andata veramente così.

Ma Mingyu ha vestito le maglie di Guangdong Hongyuan, Sichuan Guancheng, e Perugia Calcio. Ha giocato anche con la nazionale di calcio della Cina e ne è stato il capitano ai Mondiali di calcio 2002, autore del primo tiro cinese della storia verso la porta della Selecao (per la cronaca una deviazione di Lucio regala ai cinesi pure un calcio d’angolo) in un epico Brasile-Cina mondiale.

Ma chi era veramente Ma Mingyu, il primo calciatore cinese in Italia? Centrocampista alto 174 cm per 76 kg, pare che in verità fosse più anziano del previsto. Sembra che, in quegli anni "ruggenti", Alessandro Gaucci avesse visionato un altro cinese dal nome simile: Ma Lie Tie (in effetti anche lui una delle colonne della nazionale cinese), ma poi la federcalcio cinese (che tratta globalmente le cessioni all'estero dei giocatori di tutte le squadre cinesi) gli ha rifilato questo solone, tra l'altro spacciandolo per 30enne, mentre guardandolo era evidentissimo che ne aveva minimo minimo 10-12 di più (girava voce che l'età "effettiva" e non taroccata era 43 anni... addirittura).

Padre calciatore che ne ostacolò la carriera, madre cestista che gli fece da allenatore, Ma Mingyu è salito in aereo che, biografie alla mano, aveva 27 anni. Quando è arrivato erano diventati trenta :-) Ma Mingyu è uno degli ultimi prodotti del vecchio sport cinese. Quando il calcio ha scoperto il professionismo, nel '94, era già regista dello Sichuan Quanxing e della nazionale. Dai 7 anni in poi non ha mai cambiato maglia, perché un tempo neppure si poteva.

Chissà che fine ha fatto Ma Mingyu, il primo cinese a giocare nel campionato italiano di calcio, con la maglia del Perugia...

A.C. Perugia, aria nuova

Il presidente Covarelli aveva annunciato 12 acquisti per il nuovo Perugia, ed in partenza per il ritiro di Città della Pieve le novità sono tante. A cominciare da una, senza dubbi la più gradita: è stato raggiunto un accordo con Teresa Giardino, il Giudice fallimentare del processo sul fallimento del Perugia di Gaucci, per il ritorno alla storica denominazione A.C. Perugia, risalente al 1905. Forti cambiamenti anche a livello societario, con un organigramma fortemente perugino. Il presidente Covarelli sarà affiancato dal Direttore Generale Marco Scarpelloni e da Fabrizio Ferrigno, in qualità di Team Manager. A completare il vertice societario Dino De Megni, direttore finanza e comunicazione, Federica Fioretti, responsabile marketing e Giuliano Cerulli - unico confermato dalle passate gestioni - responsabile sanitario.

Formazione Perugia Calcio 2008

Arrivando alla squadra, s'intravede un forte segnale di dirompenza con il passato: sono già 9 gli acquisti, e tutti molto significativi. A cominciare dal portiere Benassi, promosso in B col Sassuolo, dal difensore Fiasconi già al Crotone di Indiani, e da un trio proveniente dal Vicenza: l'esperto Cudini, il difensore centrale Minieri ed il mediano Passiglia. Infine, un gradito ritorno per il brasiliano Adriano Mezavilla, in prestito dal Catania, ed un colpo di mercato per l'attacco: Aniello Cutolo, protagonista nella corsa promozione del Taranto dell'anno scorso. Confermati dalla rosa dell'anno passato Ercolano, Mazzeo, Cherubini e Campagnacci. Completano la rosa due giovani provenienti dalla primavera della Sampdoria, Cucciniello e Ferrari, ed è inoltre in prova un giocatore lituano, Paulauskas, con diverse presenze nella Nazionale di calcio del suo Paese.
Manca ancora almeno un giocatore per completare la rosa di giocatori che meglio potrebbero esprimersi con il modulo 4-2-3-1 che Indiani vorrebbe impostare: un centrocampista esterno, che si sta cercando tra i vari Cazzola dell'Ancona e De Giorgio della Cavese.

Intanto, con i Grifoni in ritiro, riparte la campagna abbonamenti per la prossima stagione, e secondo le prime indiscrezioni per la Curva Nord dovrebbero essere riconfermati i prezzi dell'anno scorso.

Riparte il Perugia, ritiro a Città della Pieve

Ieri, 10 luglio 2008, è avvenuto il formale passaggio di proprietà tra i Silvestrini e Leonardo Covarelli, che può quindi definirsi a tutti gli effetti il nuovo patron del Perugia. L'ufficialità era attesa da giorni ed era legata alla trattativa per la cessione del Pisa (squadra che dovrebbe passare all'imprenditore romano Luca Pomponi). Le due parti hanno raggiunto un accordo soddisfacente per entrambi; secondo il Messaggero infatti il Perugia sarebbe stato acquistato per 4 milioni di Euro, la cui riscossione verrà però diluita in 3 anni, in modo da consentire a Covarelli di acquistare il Perugia, indipendentemente dalla disponibilità finanziaria data dai soldi per la cessione del Pisa.
La nuova società, che dovrebbe presentarsi ufficialmente lunedì prossimo, si sta costruendo attorno ad alcune figure chiave: il già detto Marco Scarpelloni, che si sta già occupando del calciomercato a Milano, il team manager Fabrizio Ferrigno, già con Covarelli due anni fa in Toscana e detto il sindaco, quando era calciatore a Catanzaro nell'anno della promozione in B, e l'allenatore Paolo Indiani, un ritorno non del tutto gradito ai tifosi biancorossi, ma che faremmo meglio a valutare in base alla meticolosità ed ai risultati ottenuti in campo. Invece, quello che in un primo momento sembrava dover essere il direttore sportivo, Adriano Polenta, non ha retto la situazione di incertezza e si è accasato altrove, ma penso che a Perugia ce ne faremo una ragione. Sono già numerose le trattative di mercato in corso, e rispetto a quanto già detto posso aggiungere che c'è una difesa da rifare da zero, salva forse la permanenza di Accursi, e che Mazzeo starebbe per lasciare Perugia per andare a giocare in una squadra del campionato cadetto. Per sostituirlo si sarebbe fatto un sondaggio per Umberto del Core, al momento in comproprietà tra Foggia e Catania. In prova un giovane esterno brasiliano, Rafinha, a dimostrare l'attenzione verso i mercati esteri della nuova dirigenza.
Il ritiro estivo è in programma a Città della Pieve ed ho l'impressione che la prossima settimana sarà molto calda sul fronte acquisti per il Perugia: il Presidente Leonardo Covarelli ha infatti parlato, dalle colonne del Corriere dello Sport, di una dozzina di nuovi arrivi.

Il calciomercato del nuovo Perugia

Grifo
E' ormai questione di giorni per il passaggio delle consegne del pacchetto azionario al presidente in pectore Leonardo Covarelli, è infatti in dirittura d'arrivo la cessione del Pisa ad una cordata di imprenditori locali.

Per quel che concerne il posto di allenatore, Paolo Indiani sarà con ogni probabilità il futuro tecnico del Perugia. Se la designazione dovesse concretizzarsi il tecnico sarà il fil rouge che unisce le tre ultime proprietà: ultimo tecnico della gestione Gaucci, primo della gestione Silvestrini e primo della gestione Covarelli. Il tutto senza allenare una gara ufficiale del Perugia, un'anomalia che potrebbe presto essere colmata.
Sul fronte giocatori: il Siena tratta per Guadalupi, che probabilmente sarà ceduto a titolo definitivo, Puggioni è richiestissimo e potrebbe rimanere solo con uno sforzo economico della società, che tra l'altro non ne detiene il cartellino. Il portiere era arrivato in prestito dalla Reggina grazie all'ex D.S. Martino, che sarà sostituito nella nuova società da Adriano Polenta, già D.S. di Pisa, Catania e del Perugia stesso, durante la presidenza Gaucci. Il calciomercato si sta svolgendo sottovento, con trattative ufficiose, in quanto la nuova società, che non si dovrebbe insediare prima del 4 luglio, non ha potere di firma. Tra i confermati della rosa dell'anno scorso dovrebbe esserci il bomber Sergio Ercolano, blindato da un contratto triennale, mentre Fabio Mazzeo è in scadenza ed ha già ricevuto diverse offerte. Antonio Rizzo, come già annunciato in gennaio, è passato alla Reggina, mentre per Catinali si starebbe trattando per un rinnovo del prestito, così come si starebbe tentando, in maniera più blanda, di rinnovare per La Vista. Molti giocatori si trovano in una situzione di stand by da ormai due settimane e possono aver avviato delle trattative anche con altre squadre.

Intanto è stata ufficializzata la composizione delle squadre partecipanti alla Coppa Italia di A e B, che vedrà coinvolte anche una ventina di squadre della terza serie, tra cui appunto il Perugia, per cui si prospetta quindi un primo impegno ufficiale stagionale di prestigio.
Infine, le novità in vista per la C1 non sono finite: cambia la denominazione, diventerà infatti Prima Divisione, e la Lega si chiamerà Lega Pro.

10 anni fa: spareggio Perugia - Torino

Tifosi Perugia
La Curva Ariosto gremita di tifosi biancorossi
Nella stagione 1997/98, al termine di un campionato entusiasmante, caratterizzato da un miracoloso recupero nel girone di ritorno, grazie al ritorno del mitico Ilario Castagner come allenatore, il Perugia si ritrovava in quarta posizione a 62 punti in coabitazione con il Torino, dopo averlo raggiunto proprio grazie ad una vittoria per 1-0 in casa alla penultima giornata.

Il conseguente spareggio per accedere alla serie A venne disputato il 21 giugno del 1998, allo stadio Giglio di Reggio Emilia, in una vera e propria battaglia, protrattasi per oltre 120 minuti. In occasione del match vennero realizzate delle maglie apposite, in tutto simili a quelle indossate dagli imbattibili del Perugia 1978/79 Malizia, Nappi, Ceccarini, Dal Fiume, Frosio, Della Martira, Bagni, Butti, Casarsa, Vannini, Speggiorin, con il grifone bianco all'altezza del cuore. Ma tornando a quel Perugia, dobbiamo dire che il campionato di serie B 97/98 non venne condotto in maniera proprio lineare: la squadra aveva cominciato la stagione zeppa di stranieri e con allenatori sbagliati come Perotti e Bigon non aveva ingranato il giusto ritmo. Il fare e disfare del presidente Gaucci si rivelò inizialmente deleterio per i risultati, ed i ritiri controproducenti, almeno sino a quando la società non decise di puntare sui cavalli vincenti. Ci fu una vera e propria svolta in gennaio, con gli arrivi di Ilario Castagner in panchina e del bomber Sandro Tovalieri, che uniti alla ritrovata forma di Milan Rapajc, consentirono un recupero che venne da tutti definito vero e proprio miracolo.

Sin dall'inizio della gara di spareggio si capì che non c'era spazio per il fair play, vista la posta in gioco: una gomitata a gioco fermo su Colonnello costò l'esplusione diretta al giocatore granata Tricarico. Dopo una ventina di minuti arrivò il gol del vantaggio del Perugia, siglato dal Cobra Sandro Tovalieri, al quale rispose l'odiato Marco Ferrante, pareggiando al 35' del primo tempo. La promozione del Perugia passò quindi dai rigori: fu decisivo il palo di Tony Dorigo (sddddongggg, pare ancora risuonare il palo della porta versante Ariosto dello stadio Giglio) e il gol siglato da Sandro Tovalieri. E poi i festeggiamenti promozione: dei 12.000 arrivati da Perugia, di Castagner, che si stirò un tendine nell'esultare, e di Perugia tutta, che si riversò nelle vie del centro storico.

I Rigori


La formazione
PERUGIA (4 - 3 - 1 - 2): Pagotto; Grossi (dal 44' s.t. Cottini), Matrecano, Materazzi, Colonnello; Cucciari (dal 14' s.t. Lombardo), Manicone, Olive, Rapaic; Guidoni (dal 9' s.t. Bernardini), Tovalieri. (Docabo, Russo, Traversa, Rutzittu). All. Castagner.

Leonardo Covarelli presidente del Perugia

Questa mattina Leonardo Covarelli, 43 anni, imprenditore perugino nel ramo delle costruzioni edili e titolare della MAS Spa, ha annunciato ufficialmente la sua decisione di tornare a Perugia, in qualità di Presidente del sodalizio biancorosso. Il disimpegno dal Pisa, società della quale Covarelli è stato presidente per 3 anni, non avverrà subito, in quanto Covarelli non ha ancora trovato un acquirente. A seguire a Perugia l'imprenditore sarà il DG Marco Scarpelloni.

La notizia arriva dopo due settimane di intense trattative tra la ormai ex presidenza del gruppo Silvestrini ed alcuni emissari dell'imprenditore perugino. Non sono ancora note le intenzioni ed i programmi di Covarelli, se sarà da solo in questa avventura o se sarà accompagnato da altri investitori, ma in occasione della presentazione ufficiale del nuovo presidente tali dubbi dovrebbero dipanarsi.

Gironi C1, verso divisione verticale

Perugia ancora separato dalle altre Umbre?

Il presidente della Lega di serie C, Mario Macalli, in un’intervista rilasciata a Fabrizio Barbieri del quotidiano “La Provincia” si è dichiarato ancora una volta molto preoccupato per quanto riguarda le iscrizioni al prossimo campionato. Ha detto infatti: “Diciamo solo che sono preoccupato per una serie di situazioni davvero difficili della serie C. Sulla serie B posso dire poco, ma ricordo che già in questa stagione società sono state penalizzate per problemi amministrativi ed economici. In serie C ci sono stati i tempi per sistemare le cose, quelle società che non lo hanno fatto dubito riescano in pochi giorni a mettere tutto in regola. Diciamo che sono pessimista, o forse è meglio dire realista”.

Sui possibili ripescaggi Macalli si è dichiarato contrario in linea di principio e ha comunque rinviato al comunicato di Lega per i criteri che saranno eventualmente utilizzati. Spero che di ripescaggi non ce ne siano. Ogni ripescaggio è una sconfitta per il calcio. Se non ci fossero società in difficoltà vorrebbe dire che tutti hanno lavorato come si deve. Comunque un comunicato indica tutte le regole per creare la classifica di merito. In ballo ci sono le retrocesse e quelle formazioni che hanno fatto il playoff di serie C. Naturalmente le retrocesse dalla B avranno qualche punto in più”.

Insistendo sulla riforma dei campionati, un tema che da tempo gli sta particolarmente a cuore, Macalli ha fatto cenno a possibili fallimenti in serie B come possibile volano per avviare le procedure: Sarebbe anche ora di riformare i campionati. Se qualche squadra se ne va dalla serie B potrebbe essere l’occasione giusta per poter ridurre la composizione del campionato”.

Infine, in merito alla composizione dei gironi di C1, pur rinviando tutto a dopo le iscrizioni, ha fatto capire che le sette campane saranno separate e che il criterio utilizzato sarà quello longitudinale est/ovest: Prima dobbiamo avere l’elenco preciso delle società aventi diritto. Quello che è certo che ci sono sette squadre campane e si possono scordare di fare tutti i derby. Per questioni di ordine pubblico verranno divise e per forza di cose ci sarà un girone verticale”.

Sa. Mig. - www.calciopress.net

Perugia Calcio, Covarelli alle porte?

Grifo
Il campionato 2007/2008 del Perugia è stato condotto al di sotto delle aspettative, in linea con le due precedenti stagioni della gestione Silvestrini - Di Marzo. Dopo aver raggiunto i playoff promozione in maniera rocambolesca, i grifoni allenati da Currureddu, tecnico sopravvalutato e non esente da colpe, sono usciti di scena mestamente allo stadio Dorico di Ancona.

Gli imprenditori romani, arrivati a Perugia nel 2005 dopo il fallimento della precedente società, sembrano sul punto di lasciare. Giunti con il beneplacito dell'amministrazione comunale, ed in particolare del Sindaco, per il ruolo chiave che gli veniva conferito dal Lodo Petrucci, sono sempre sembrati maggiormente interessati al progetto della creazione di un nuovo stadio Renato Curi, peraltro senza mai presentare un progetto, piuttosto che all'allestimento di una squadra competitiva per vincere il campionato.

Voci insistenti, avvalorate dal Corriere dello Sport, parlano da mesi di una cessione in vista per il Perugia: l'acquirente sarebbe Leonardo Covarelli, imprenditore perugino noto nel mondo del calcio per aver riportato in poche stagioni il Pisa dalla C1 a disputare i playoff per la serie A.

Intanto, con la società ancora da definire, sui giornali già circolano i primi nomi per il futuro tecnico: sono stati associati alla panchina biancorossa Francesco Moriero, ex Roma e Inter, e Gianluca Atzori, grifone negli anni '90.

Caos societario, riecco Cuccu

Prima vediamo di elencare gli eventi susseguitesi in questi pochi giorni, visto che c'è un gran rischio di fare confusione. Primo, la crisi del Grifo è continuata nonostante il cambio di allenatore, ovvero alle precedenti sconfitte si sono sommate le ultime, culminate in una nuova disfatta interna contro gli arancioni della Pistoiese. In seguito a tale andamento, francamente umiliante per il Perugia, il presidente Pierangelo Silvestrini ha rassegnato le dimissioni. Il cda societario le accetta e decide di richiamare in squadra il mister esonerato appena 2 settimane prima, Antonello Cuccureddu, e di rispedire il suo sostituto Matrecano alla guida della formazione Berretti. Infine, con ogni probabilità la carica di presidente verrà affidata a breve al socio di minoranza (ma chissà che in questi giorni non abbia acquistato parte delle azioni dei Silvestrini) Enzo Di Marzo.

L'intreccio, in stile dinasty, lascia trasparire una forte situazione di instabilità a livello societario. Se sono bastate due partite perse perché Matrecano perdesse la fiducia che la società gli aveva accordato, a questo punto mi chiedo se davvero siano state seguite la indicazioni del giovane tecnico per completare le operazioni di mercato. L'allontanamento di Cuccureddu, avvenuto durante le ultime fasi del calciomercato, potrebbe anche essere avvenuto per divergenze tra il tecnico ed il 26° presidente dell'Associazione Calcio Perugia, che da solo avrebbe preso la decisione dell'esonero. Non mi spiego altrimenti questa girandola di avvenimenti in così pochi giorni.

Mi auguro che un domani Totò Matrecano, che forse non meritava un simile trattamento, torni ad allenare con successo il Grifo: un uomo con un cuore come il suo oggi non l'abbiamo di certo in squadra, ma se posso permettermi di fargli una piccola critica, l'ho trovato troppo buono nei confronti dei giocatori dell'attuale rosa. Questi indolenti che oggi vestono la maglia del Grifo dovrebbero sottoscrivere, od essere spinti - in quanto tesserati - a sottoscrivere un rigido codice morale.

Ed ora per favore basta coi colpi di scena, che si torni al calcio, e che Cuccureddu si trasformi in sergente per far rendere i nostri giocatori almeno quel poco che valgono.