Visualizzazione post con etichetta Grifone bianco. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Grifone bianco. Mostra tutti i post

La rinascita

Finalmente si chiude oggi, in una tiepida mattinata agostana, la crisi del Grifo. Il tanto atteso passaggio di consegne del titolo sportivo dal sindaco al nuovo proprietario avviene in una Sala dei Notari gremita (ma che obbrobrio quelle poltroncine azzurre nel plurisecolare Palazzo dei Priori, lasciatemelo dire!) di una folla desiderosa di conoscere il futuro del Perugia. E' la quantità di tifosi e cittadini presente ciò che più stupisce il neo Presidente, che subito parte con il piede giusto, rinunziando alla carica per abdicare in favore del quarto patrono di Perugia, Ilario Castagner, la colonna portante di quei 100 anni che nessun fallimento potrà mai cancellare, così come sarà eterna quella piazza nella quale oggi è avvenuta la rinascita.
Le parole di Silvestrini, un pò sporcate dal romanesco "Peruggia" che tosto dovrà mutarsi in un più aggraziato "Perugia", risuonano di una musica divina per i presenti. L'industriale pare una persona con i piedi ben saldi a terra, illustra il nuovo assetto societario, nel quale figura come azionista di maggioranza affiancato da Di Marzo e Lozzi, annuncia l'ingresso di forze imprenditoriali locali, ed asupica una partecipazione della tifoseria in una quota di minoranza, a mò di azionarato popolare. Gli altri componenti sono Paolo Paiano, amministratore delegato, il professor Cerulli, consigliere d'Amministrazione che curera' i rapporti con le Istituzioni e Sandro Paiano, direttore amministrativo.
Ripartiamo dunque dalla storia, l'intento della nuova società è quello di ripercorrere i fasti dell'antica di cui prende le spoglie, e chi conosce la storia del Grifo sa bene che mai parole più felici potevano essere pronunciate... Castagner in veste di Presidente onorario ed al contempo Direttore tecnico è una garanzia bastevole anche per il tifoso più esigente, che vede in Ilario un legame vivente con il Perugia dei Miracoli, oltrechè un ex giocatore di grande livello. La sua prima scelta è quella di Paolo Indiani e del suo staff per il posto vacante di allenatore.
Da parte mia devo dire che ne ho sentite tante in questi giorni, e molte non mi sono piaciute, ma voglio puntualizzare una cosa: io tifo l'Ac Perugia, voi chiamatelo come vi pare. Mi auguro che così come richiesto dalla tifoseria organizzata, si torni nel più breve tempo possibile a questo nome, dietro il quale si cela tanta immutabile gloria.

Dal tramonto all'alba

$anto Domingo mon Amour

Corsi e ricorsi stanno per terminare. L'ultima parola spetta al Consiglio di Stato il prossimo 9 Agosto, nell'ultimo e definitivo grado di giudizio che decreterà la cancellazione del Perugia Società per Azioni di proprietà della Famiglia Gaucci. La disastrosa situazione finanziaria dei club di calcio è però talmente diffusa che un anno or sono è stata varata una scappatoia per tentare di non far scomparire il Calcio dai centri di grande tradizione sportiva. Si tratta del Lodo Petrucci. Tale norma prevede che il titolo sportivo delle società non iscritte per motivi economici e finanziari alla serie di spettanza sia rilevato da una nuova società della città che si iscriverà al campionato inferiore. In questo periodo di interregno un compito fondamentale viene esercitato dal Primo cittadino del capoluogo regionale umbro, il quale svolge il compito di traghettatore dal vecchio al nuovo. Infine sarà il Consiglio Federale del 10 Agosto a dirci in quale campionato parteciperemo il prossimo anno.
Il nuovo è Vincenzo Silvestrini, le indiscrezioni per adesso ci dicono che si tratta di un industriale che conosce molto bene la nostra città e nella quale ha forti interessi di carattere edilizio, anche per quel concerne il progetto già varato dal Consiglio Comunale del "Grande Curi". Niente di male, ma adesso vogliamo sentire quelli che sono i loro progetti sportivi, vogliamo sapere cosa ci aspetta dopo 15 anni di tirannia gauccesca.
Quanto al vecchio, sinceramente mi auguro che venga fatta giustizia, 30 milioni di Euro non sono bruscolini. Qualcuno deve pagare per questa vergogna.

P.S. GrifoBlog è in vena di cambiamenti, e da oggi raddoppia, diventando per l'arrivo di Grifuzzz di fatto un Multiblog, aperto comunque a contributi esterni di qualsiasi tipo. L'obiettivo è quello di divenire sempre più aggiornati.

Il campionato dei ricorsi

Ci meritiamo tutto questo?

C'è un campionato al quale il Perugia è regolarmente iscritto. Si tratta del campionato dei ricorsi, al quale partecipa un nutrito gruppo di squadre di tutta la penisola, più o meno virtuose. Vi partecipa, da un paio di giorni, addirittura la Rai, per ottenere i diritti televisivi del calcio in chiaro, quel calcio che in questi giorni si vede piuttosto in chiaroscuro.
Oggi la camera d'arbitrato del Coni ha sentenziato l'esclusione di Messina, Perugia,Salernitana, Torino dai rispettivi campionati di serie A e B, per inadempienze di carattere finanziario. La Roma ricorre al Tas per poter acquistare nuovi calciatori, dopo le spese folli di un decennio, affiancata dalla Figc e dal Governo. Il Genoa di soldi ne ha fin troppi, ed è indagato per corruzione ed illecito sportivo. Il Bologna ricorre contro il Messina. Il Napoli contro mezza B. La Finanza sequestra le azioni dell'Avellino e metà di quelle della Salernitana.
Sarò un romantico ma a me divertiva più il campionato del pallone.
p.s. GrifoBlog, contrariamente al nostro amato sodalizio sportivo, è quasi pronto per la prossima stagione, come potete ben vedere dal nuovo header e dal menu.

In alto un'istantanea del corteo perugino per una società pulita (foto by Ingr*85).




La Passione del Grifo


La situazione dell'AC Perugia è precipitata. Nessuna scadenza per l'iscrizione al prossimo campionato di Serie B è stata rispettata. Se mai qualcuno in Federcalcio ci potesse (o volesse) aiutare non lo sapremo mai; certo non sono state poste quelle premesse (almeno il pagamento degli stipendi, in termini di tempo non perentori ma almeno accettabili, a quei giocatori che quest'anno si sono profusamente spesi per la causa comune della vittoria) perchè qualcuno ci venisse incontro, come già fatto in passato con Roma, Lazio, Parma e quest'anno con il Messina. Ripensando alle rassicurazioni di Alessandro Gaucci, il quale sostiene da circa un mese che domani (un domani generico, in considerazione del fatto che lo dice tutti i giorni riferito al giono susseguente) dovrebbero arrivare 10-12 milioni per la salvezza della squadra del Grifo, beh ripensando a tali affermazioni non posso ormai che accennare un sorriso disincantato, non sono uno sprovveduto e so che questi soldi sono lontani anni luce dal luogo fisico in cui sono stati incamerati per la prima volta. Ed allora pare scontata la prospettiva del fallimento, quello che avrei voluto scongiurare con tutte le mie forze, per il quale, seppure in minima parte mi sento responsabile, per non aver denunciato per tempo in questo Blog il mancato pagamento degli stipendi ai giocatori della rosa, del quale ero a conoscenza per l'assidua lettura del Blog Spy Calcio, che con solerzia ci portava ad informazione del misfatto, o, per lo meno, dell'anomalia. Ho commesso l'errore, grave o meno non lo so, forse ingenuo, di farmi osservatore dell'aspetto ludico e sportivo del gioco Calcio, mentre forse avrei dovuto andare a ficcare il naso in bilanci e tasse. Poi la mia sensazione d'impotenza si allevia, penso che se in 10 anni non l'ha fatto nessuno, né la stampa ufficiale registrata nei tribunali, né la Finanza o gli Agenti del Fisco (che hanno fatto per tutto questo tempo, erano in letargo????), né la Federazione o il Coni e i vari organi di controllo, beh se nessuno tra tutti questi enti preposti ha fatto nulla in 10 anni, cosa mai avrebbe potuto fare un semplice tifoso? Rabbia e sdegno per l'attuale situazione, ma anche la limpidità morale del tifoso che ci sarà anche in Eccellenza se necessario. E' per questo motivo che tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Perugia Lunedì sera debbono presentarsi alla Stazione di Fontivegge e partecipare numerosi e colorati al pacifico corteo che di lì condurrà allo Stadio Renato Curi, ove si terrà un'assemblea pubblica per discutere del futuro del calcio a Perugia, se dalle ceneri di questa gloriosa società potrà nascerne una che saprà raccoglierne il titolo sportivo e le glorie passate, ed anche le colpe, perchè no, per le quali il Perugia ha sempre pagato e dalle quali si è sempre riscattato, con onestà.
Spero che l'assassinio della mia società di Calcio non rimanga impunito.

100 anni non bastano per l'immortalità

Non disperate, i soldi arriveranno. Magari scava scava, non sia mai che in quel di Santo Domingo spunti fuori un tesoro, magari il famigerato Oro di Dongo.
Non sembra più un valore in Economia l'antica genesi dello stato sociale. Imprese che nascono e muoiono nel giro di pochi mesi. Nemmeno il Calcio - sempre meno Calcio e sempre più calciomercato- pare essere immune ai fallimenti.
Mi rincresce dover parlare dei debiti accumulati con lo Stato italiano negli anni dalla presidenza della Società di Calcio della mia città, la splendida Perugia. Se è però vero che il male comune è un mezzo gaudio, alla notizia che - cito testualmente da corriere.it - "le 155 società di A, B e C presenti nei campionati dal 2001 al 2003 sono in debito di 631 milioni di euro nei confronti dell’Erario" nell'acropoli umbra dovremmo accennare almeno un mezzo sorriso stretto tra i denti, giacchè noi da soli, per un periodo di riferimento un pò più lungo, siamo arrivati a quota 25 milioni, senza considerare l'implacabile messa in mora di 11 milioni, risultato di anni di coperture di tale debito, chissà a pro di chi.
Non so a chi credere, non so se fidarmi di Alessandro Gaucci, il rappresentante di questa società che mancando alle regole del comune vivere ha ricorso all'evasione fiscale, ma non ho altra scelta: mi stringo attorno alle sue promesse, alle sue rassicurazioni, ai suoi tentativi di trovare soldi. Guardando altrove s'intravedono solo segnali di sconforto. Gli eventi si susseguono, in un turbine dal quale Perugia pare essere fuori.
Oggi la spaccatura in Lega tra A e B, domani la bocciatura della Covisoc, Lunedì l'incontro con l'Agenzia delle Entrate quale unica speranza di iscrizione ad il prossimo campionato di Serie B, inevitabilmente di basso profilo nella migliore delle ipotesi (che vede nello smantellamento dell'attuale squadra giunta al secondo posto finale di Campionato il metodo per portare un pò d'ossigeno- leggi cash - alle casse della società). Le casse della società sono state lasciate vuote nel momento del passaggio di consegne di padre in figlio da quel volpone di Luciano, che ha perpetrato l'ultima delle sue: mal che vada ad essere espoliato dei beni sarà il povero figlio, che già intravediamo prodigo tra le braccia vigorose del Big di famiglia.
Io spero che il Perugia si salvi, e che torni a diventare una società onesta. Ma l'onestà si misura solo con la trasparenza, la glasnost senza la quale non ci sarebbe stata alcuna Perestrojka, dobbiamo tenerlo a mente. Altrimenti si rischia di essere presi in giro a questa sorta, prima a lottare per la Serie A, poi per la B, poi per la C1, poi per non scomparire... altro che mezzo gaudio. Mezzo supersonico.

Perugia sconfitto dal catenaccio

Per i Granata una vittoria di convinzione

Ieri il Perugia si giocava la A ed ha avuto paura. La sconfitta finale non è tanto frutto di una netta superiorità dell'undici avversario, quanto dell'atteggiamento arrendista e quasi appagato dei nostri. I giocatori in maglia granata, più brutti a vedersi, hanno dimostrato di voler di più la vittoria, così per i nostri non c'è stato spazio per dimostrare la propria superiorità. Niente da recriminare nei confronti dell'arbitraggio, Farina ha sbagliato dal 1' al 90', ma lo ha fatto in maniera imparziale. Dispiace solo di vedere che il Grifo ama complicarsi le cose proprio al momento della raccolta, dopo una buona semina, in termini di risultati e di coesione del gruppo. Ora la trasferta di Torino diventa insidiosa, ma gli indomiti tifosi del Grifo non faranno mancare il loro appoggio, ciò che ci basta è vedere 11 giocatori in maglia rossa e pantaloncini bianchi con la volontà di onorare i colori della città di Perugia e di perseguire la tredicesima vittoria stagionale fuori dalle mura amiche (una vittoria anche con un solo gol di scarto ci consentirebbe di accedere ai tempi supplementari e lì, si sa, saltano i nervi e le gambe, e può succedere di tutto...). Espugnata Genova, perchè non potremmo fare altrettanto con Torino? E poi, da amante dei finali ad effetto (aprosdocheton) devo dire che se un regista perverso dovesse scrivere un finale a questo campionato credo che inserirebbe un bel coupè de theatre.

p.s. prima dell'inizio del match passerella per tre grandi ex: Milan Rapajc, Zisis Vryzas e Sandro Tovalieri, il più osannato ieri, quale autore del rigore decisivo nello spareggio del 1998.

Perugia-Torino, la finale

Baiocco indisponibile

L'ora sta per scoccare, l'attesa è spasmodica, un'intera stagione si gioca in due gare. La dura legge dei playoff, che vedono di fronte nella finale due rivali acerrime, Perugia e Torino, per una sfida che dopo quella del 1998 si avvia a diventare una classica del pallone. Certo che a Perugia i pensieri vanno ad un passato più prossimo, a quella doppia sfida che un anno fa decretò la retrocessione della squadra del Grifo in circostanze ancora da chiarire, in un clima mediatico ben più ostile di quello odierno, bastevole a minare l'equilibrio tra le forze in campo. In un anno cambia il Mondo, così è stato anche per il nostro Perugia, autore di una bella stagione sportiva e apportatore di bel gioco alla rude Cadetteria, senza per questo perdere in concretezza ed in sano agonismo. E' solo una radicale riduzione delle promozioni che non ci vede già promossi, ma ancora sulla graticola per ottenere l'ultimo posto disponibile.
Per quel che riguarda le formazioni, nonostante il forcing a cui il giocatore si è volutamente sottoposto, Davide Baiocco sarà costretto a dare forfait per questa sera, e se è vero che durante la stagione qualsivoglia giocatore rimasto indisponibile è stato degnamente sostituito, è certo che il Perugia perderà qualcosa, ben più di quanto il Toro per l'assenza di De Ascentis. Sugli spalti si attendono 20000 spettatori per un evento che in settimana ha già fatto parlare di sè.

p.s. domani a Perugia arriva a far visita Eduardo Galeano, uno dei più grandi scrittori viventi. Alle ore 17.00 è previsto un incontro con i lettori presso la Libreria Grande, alle 21.00 terrà invece una conferenza all'Aula Magna dell'Università per Stranieri (Palazzo Gallenga-Stuart, piazza Fortebraccio).
p.p.s. l'Associazione Calcio Perugia 1905 finalmente sta per definire la sua situazione con l'Erario, dopo che l'Antitrust europeo ha chiuso ufficialmente il suo dossier sul Decreto Salvacalcio.

A Treviso basta un gol per vincere

I primi 90 minuti archiviati nel migliore dei modi

E' un Perugia che fa della concretezza e della compatteza le proprie armi migliori, vincendo con cinismo l'ottava gara consecutiva, e cogliendo l'ennesima vittoria in trasferta (chiedo venia ma ho perso il conto, sappiate che si tratta di un record assoluto). E pensare che lo spettro dello svantaggio era apparso ai nostri Grifoni già ad inizio gara, quando solo un errore del giovane Reginaldo mantiene ancora inviolata la porta perugina, ottimamente difesa dall'esperto Lorenzo Squizzi, in vece di Zelijko Kalac - impegnato con la nazionale australiana nella Confederation Cup. Il resto del primo tempo è un susseguirsi di occasioni da rete per il Perugia, opportunamente costruite con tenacia e vigore dai nostri bravi. Una fucilata di Baiocco, un destro di Floro Flores finito appena fuori sul palo esterno ed una sortita del greco Nastos sono l'anticamera del gol partita. Stavolta il turno di mattatore spetta a Guglielmo Stendardo, imbeccato per l'incornata da una precisa punizione del talentuoso Beppe Mascara. La seconda frazione di gioco comincia all'insegna dello spirito arrembante della squadra del Grifo, quando a tremare è la traversa della porta difesa da Ballotta, centrata in pieno da Marco Di Loreto, alla sua quinta stagione consecutiva con la casacca biancorossa. Ma è proprio nel momento di massima tensione (spannung) dell'incontro, nel quale basta un nonnulla per decidere le sorti del match, che il Perugia va a complicarsi le cose. E capita che i nervi vadano a saltare proprio in chi non dovrebbe, nell'eroe di mille battaglie, il disponibilissimo (capita sovente di incontrarlo in via dei Priori in Centro Storico) Maurone Milanese, tanta esperienza in Serie A sprecata in un intervento da pallavolista, prontamente ed inevitabilmente sanzionato dal direttore di gara. Fortunatamente l'ingenuo gesto non farà che aggiungere un tocco di eroismo risorgimentale alla vittoriosa impresa dei nostri, superiori agli 11 biancoazzurri persino in inferiorità numerica.

Serie B 2004/2005

Una stagione ricca di colpi di scena

Tutto sommato, dopo una deludente (parentesi UEFA a parte) annata il Perugia quest'anno sembra aver ritrovato un feeling con il Calcio anche grazie alle caratteristiche della Cadetteria, così densa di battaglie al limite del regolamento e quindi coinvolgenti per il loro spirito agonistico. Aggiungiamo anche che veder vincere la propria squadra per 21 (una media di una ogni due gare!) volte è ben più esaltante di una risicata salvezza. E che in questa serie B non siamo inferiori a nessuno, neanche ai già promossi Genoa ed Empoli.
Come immagine significativa di una stagione ho scelto quella dello strip della pornostar Brigitta Bulgari durante l'intervallo di Piacenza-Catanzaro, un fuori programma indubbiamente gradito dal pubblico presente. La foto rappresenta bene tre fattori che hanno caratterizzato le ultime stagioni calcistiche: la presenza delle donne, sempre più coinvolte nel mondo del pallone; l'informazione, che assume nel tempo un importanza sempre maggiore; e le forze dell'ordine, messe alle strette dalla violenza e ormai prossime alla pensione per l'imminente ricorso alla sicurezza privata.
I VERDETTI
Promosse:Genoa, Empoli
Spareggi playoff:
Torino, Perugia, Treviso, Ascoli
Spareggi playout:
Vicenza, Triestina
Retrocesse:
Pescara, Venezia, Catanzaro

Perugia è antirazzista

Eusebio Di Francesco mattatore dell'incontro

E siamo a quattro vittorie conscutive, un ritmo da promozione, indubbiamente. L'unico cruccio è che in un' intera stagione non si è mai andati oltre il filotto di due vittorie a seguito, e adesso il secondo posto conquistato al termine del girone d'andata sembra un traguardo difficilmente raggiugibile.
La quinta vittoria nel quinto derby stagionale (un vero e proprio full tra Arezzo e Ternana) arriva in un Renato Curi festoso e con un pubblico da serie A, anche se non mancano attimi di tensione agli ingressi per i controlli a tolleranza zero. Splendide le coregorafie organizzate in Curva Nord, che meritano gli applausi dell'intero stadio: la prima è inevitabilmente contro il razzismo, in uno sfoggio di drappi che richiama la composizione dell'iride; la seconda, innalzata alla ripresa dei giochi dopo la pausa di metà partita, è dedicata agli eroici protagonisti del Perugia dei Miracoli 1978/79, tutti raffigurati in caricature fumettistiche e di fatto diventati bandiere perugine a tutti gli effetti. Ai mugugni degli aretini presenti in meno di 2000 unità la Curva risponde compatta inneggiando un coro al mai dimenticato Renato Curi, oltraggiato oltre modo all'andata dai beceri tifosi amaranto, e si guadagna così per una seconda volta gli applausi scroscianti della Gradinata.
Ma andiamo con ordine. Dopo dieci minuti, alla prima ammonizione, già si capisce che il clima di tensione da derby è inasprito dai fattacci di Verona, e l'arbitro Gabriele di Frosinone decide di punire con il rosso le reciproche scorrettezze a gioco fermo di Kyriazis e Del Vecchio, a confermare l'indole battagliera del concreto giocatore pugliese. Siamo già al 21' della prima frazione di gara, quando un Floro Flores sempre più in forma scaglia un potente tiro da fouri area, ribatte dalla retroguardia un giocatore ospite ed è pronto al tap in vincente Eusebio Di Francesco, ex nazionale e tanta esperienza in serie A. Il resto della gara sarà una sterile rincorsa al raddoppio, che troverà tra i più attivi il giovane centravanti napoletano - divenuto padre da pochi giorni di una splendida bimba - ed il Perugia subirà qualche offensiva di troppo, ma alfine i nostri bravi saranno tutti (anche il capitano di ventura Fabrizio Ravanelli) ad omaggiare la Curva per la vittoria conseguita.
In calce a questo gaudioso post voglio aggiungere due postille:
una sulle vigliacche azioni di guerriglia neanderthaliana perpetrate dai tifosi aretini giunti in treno, che nei pressi della stazione di Passignano hanno pensato bene di bersagliare con pietre gli inermi passanti, finendo per colpire una ragazza di 17 anni che si recava a casa in bicicletta, rischiando di comprometterle, colpendola in viso, la vista;
l'altra su Empoli-Genoa, uno scandaloso pareggio annunciato (l'agenzia di scommesse britannica William Hill aveva fiutato l'inghippo e l'aveva tolta dalle quotazioni) e conclusosi in un inguardabile 0-0, un pò come già successo nel derby capitolino una settimana fa. Chissà se i tifosi di Empoli e Genoa si rivolgeranno al Codacons come i romani. Non credo.

Al-Saadi Gheddafi, giocatore del Perugia

Dopo la sbronza di ambrosia di sabato sera voglio divagare, parlando di uno dei giocatori nella rosa del Perugia di quest'anno, per la verità presente anche in quella dell'anno passato.
Si tratta di Al-Saadi Gheddafi, figlio del leader libico Muhammar ("quello che - per usare una massima cara al mio compianto nonno - se si sveglia storto la mattina, ci stacca la luce", a sottolineare la dipendenza energetica dell'Italia da quella che doveva essere la sua quarta sponda sul Mediterraneo), al centro di una complessa azione diplomatica tra gli stati dell'asse occidentale ed il mondo arabo moderato, dopo essere stato considerato per anni un pericoloso dittatore (non che oggi il suo sia un regime democratico!). Protagonista della recente distensione nei rapporti bilaterali con l'Italia, che hanno portato al discusso accordo sull'immigrazione clandestina, ed uno dei depositari dei segreti di Ustica.
Il figlio, o meglio uno dei figli del Colonnello, è una persona dall'atteggiamento schivo e riservato, presente da anni nel mondo del Calcio tramite la società Lafico, detentrice di una notevole quota del pacchetto azionario della Juventus s.p.a., e sponsor della medesima squadra, sino al prossimo 2010, per le competizioni europee con il marchio Tamoil. L'arrivo di Al-Saadi a Perugia nell'agosto di ormai due anni fa non ha lasciato indifferente la piazza perugina, nè i media nazionali ed internazionali, sempre a caccia di storie particolari, quale è quella del figlio del capo di Stato che va ad inseguire un sogno chiamato pallone come tanti ragazzi in cerca di fortune. Per la verità inizialmente si è un pò teso a sopravvalutare le reali qualità tecniche del giovane libico, paragonandolo al nipponico Hide Nakata. Lo stesso giocatore, mal sopportando il carico di lavoro al quale viene sottoposto un atleta in serie A, ricorre spesso all'uso di farmaci ed antidolorifici, finendo così per incappare nella rete dei controlli anti-doping, e perde gran parte della stagione per la conseguente squalifica. A sua difesa si può dire che Gheddafi jr non aveva mai giocato, ed era stato convocato una sola volta per una gara di Coppa Italia, che si è sempre professato un calciatore pulito, vittima della pressapochezza delle analisi, incapaci di distinguere un comune farmaco da una sostanza dopante. Certo che il discrimine è molto flebile, ed è oggetto di disquisizioni nel campo dell'etica sportiva. Ma la squalifica non è stata vissuta da Al-Saadi come un problema, forse ciò che gli interessava era giocare, così come auspicato nelle sue prime dichiarazioni da grifone, contro i bianconeri della Juventus, squadra che aveva rifiutato di accoglierlo tra le proprie fila in una veste diversa da quella di mecenate. La sua foto con la maglia del Perugia a fianco dello juventino Del Piero ha fatto il giro del mondo, per la gioia della Toyota e dello stesso Gheddafi, che, vincendo quella gara, ha coronato un sogno. Ma c'è chi si chiede se tutto non fosse già stato scritto nel suo contratto, d'altronde il figlio di un Capo di Stato non può perdere. Al-Saadi ha voluto premiare tutti i componenti della rosa dell'anno passato, regalando loro una Smart (la scelta è in chiara polemica con la casa automobilistica coreana, della quale Gheddafi si è fatto involontario promotore) fatta realizzare ad hoc per celebrare l'evento. Autentico protagonista della volata del Perugia nel finale del campionato appena conclusosi, con la sortita a Roma per costringere i laziali all'impegno contro il Modena, o con l'organizzazione di un volo charter per la gara di Palermo. Nell'ultima furente estate gauccesca è stato tirato in ballo più volte dagli astuti contraenti, attirati dalla sua disponibilità di capitale.
Il resto è storia di oggi, con la decisione di rimanere a Perugia, città alla quale si è sentimentalmente legato per avervi fatto nascere la secondogenita Safiya. Nel suo parco macchine (un vero e proprio harem a quattro ruote) segnalo una Lamborghini Diablo gialla che ho visto talvolta parcheggiata presso i giardini del Carducci, dinanzi al Brufani. Oltre al Calcio si interessa anche di Cinema (sul quale ha investito qualche mese fa 1 milione di dollari), ed è stato recentemente al centro dell'attenzione dei media per una cena di lavoro niente po' po' di meno che con l'australiana Nicole Kidman.
to be continued

p.s. anch'io sono andato a vedere lo spettacolo di Beppe Grillo, il quale mi ha aggiornato tra le altre cose sulla situazione in cui versa Capitalia, se ne riparlerà.
Andate su SpyCalcio Repubblica, Fulvio Bianchi ci porta notizie fresche, tra le altre, anche sul Perugia, e non sono buone nuove...

Perugia - Ternana 4-0

9 aprile 2005, stadio Renato Curi: Perugia 4 Ternana 0
Marcatori: Ferreira Pinto al 12' , Delvecchio al 35' , Ferreira Pinto al 45' p.t.; Sedivec al 14' s.t.
La cronaca
La gara inizia sotto una pioggia battente, che non ci abbandonerà per tutti i 90 minuti, ma, è il caso di dirlo, alla fine tutti andranno via fraidi e contenti. Anzi, euforici.
La formazione iniziale presenta diverse novità: il debutto assoluto di Francisco Javier De Pedro, piedi buoni da testare però di fronte ad avversari di maggior valore; il giovane Mingozzi in mezzo al campo, alla sua terza partita stagionale, a dimostrazione che non si tratta di un attore di comparsa; il franco-marocchino Jamail Alioui a presidiare la difesa in vece dello squalificato Coly, decisivo, in compartecipazione con il rientrante Kalac, in un salvataggio sulla linea sul primo vantaggio perugino. Vantaggio siglato, manco a dirlo, dal brasiliano Ferreira Pinto, servito magistralmente da Milanese, in una bolgia di tifo bianco-rosso. Raddoppio di Gennaro Del Vecchio, che, con un preciso stacco di testa, insacca all'incrocio dei pali, siglando forse la migliore rete delle quattro. Triplica e bissa il proprio
score personale di nuovo il brasiliano, con un gol che dagli spalti è sembrato di sin troppo facile realizzazione, ma che non lo era affatto, se non per chi ha il Calcio scritto nel DNA. Finisce il primo tempo e la Curva Sud, riempita per poco più di metà dai ternani, è ammutolita. Tutt'altri fragorosi canti di festoso delirio nella Nord, dove ormai si è già capito come andrà a finire questa epica partita. Il secondo tempo è per gli esteti del Calcio, con i ternani che tentano di salvare il salvabile, salvo poi abbandonare il loro Titanic e consentire ai perugini che si destreggiano sotto la Curva amica (ho ancora stampigliato nella retina del bulbo oculare un colpo di tacco smarcante dello spagnolo) di trasformare nel quarto gol un'azione collettiva finalizzata con un semplice ma fatale appoggio dal ceco Jaroslav Sedivec.
Alessandro Gaucci e Colantuono - AC Perugia Ed è festa, tra gli olé del pubblico di casa rivolti a destra e manca, un coro di ringraziamento al tecnico dal pugno di ferro Colantuono, il tributo all'eroe perugino purosangue Ravanelli ("vola Fabrizio vola, la curva s'innamora..." "Ravanelli uno di noi" un paio di cori lanciati e raccolti dalla Curva intera), e non manca sul finire un saluto augurale a Marco Negri, rinverdendo quel canto che a Perugia non si è mai smesso di cantare dalla sua dipartita ("oh yo yoi oh yoyoyoi... Marco Negri segna per noi!").

Dopo aver visto questa mattina la immagini della coreografia (ieri ero sotto di essa), devo dire che è ben riuscita, ed il soggetto, uno splendido Grifo rampante, è ciò che unisce tutti i tifosi biancorossi, dal primo all'ultimo. Poveri ternani, qualcuno di loro magari si sarà chiesto cosa ci facesse un loro striscione nel cuore del tifo perugino. Un ossimoro, proprio come la loro presenza ieri al Renato Curi.

Il tabellino
PERUGIA (4-3-1-2): Kalac; Alioui, Stendardo, Di Loreto, Milanese; Delvecchio, Mingozzi, Baiocco; De Pedro (dal 15' s.t. Muntasser); Sedivec (dal 31' s.t. Ravanelli), Ferreira Pinto (dal 19' s.t. Floro Flores). (Squizzi, Nastos, Di Francesco, Mascara) All. Colantuono.