Pupa del Mese: Ainett Stephens



La Pupa del Mese di Novembre è la venezuelana Ainett Stephens, sensuale e misteriosa conduttrice di Real TV. La bella Ainet forse non parlerà un ottimo italiano, ma conosce molto bene l'arte comunicativa universale del corpo. Una pantera che sa districarsi molto bene nel gioco di luci appositamente creato per lei da abili tecnici d'ambientazione televisiva. E pazienza se i video passano in secondo piano.
La fotogallery di Libero Magazine ne anticipa gli scatti del calendario a lei dedicato.

Il punto

Il Perugia messo su in pochi giorni dalla società e capace di un avvio di campionato al di sopra delle aspettative era forse troppo bello per essere vero? Quel secondo posto guadagnato dopo un'impervia salita e la vittoria contro la stupefacente Sangiovannese (la classica sorpresa a bolla di sapone destinata ad esaurire la propria linfa nel girone di ritorno un pò come succede ogni anno in tutti i campionati) è forse un traguardo troppo ambizioso per il giovane gruppo plasmato da Patania di Siracusa? Il Presidente Silvestrini pone sul banco degli imputati della recente involuzione di gioco (ma soprattutto di risultati) del Perugia gli infortuni e le squalifiche, che hanno reso la rosa ancor più corta di quello che già non fosse. E' quantomeno anomalo che un giocatore promettente come Diarra, giovanotto malese dell' '85 protagonista nel Lecce vincitore del Campionato Primavera due anni fa, debba giocare da circa un mese fuori ruolo, come punta centrale. Se è vero che le sue caratteristiche fisiche sono quelle che più si avvicinano all'infortunato Di Pasquale, è anche vero che le sue caratteristiche tecniche vi risultano avvilite, ed in questa maniera si rischia di bruciarlo. Il povero Patania d'altra parte lavora con le risorse umane di cui dispone, limitate ma superiori per qualità (se non per quantità) all' 70% della Serie C. L'agile Cellini è divenuto un punto fermo della squadra, oltre che il suo top scorer. Lo stesso Arcadio è forse il più carismatico dello spogliatoio perugino, e sembra che stia vivendo una seconda giovinezza, ma le sue zingarate sulla fascia sinistra a nulla valgono se non vi è qualcuno da serivire al centro... il genoano Ghomsy, all'inizio dell'avventura del Perugia Calcio 2005 (a proposito, quel logo, evocativo nella forma di quello della vittoriosa C del'66, non poteva meglio rispettare l'anno di fondazione al quale noi tutti tifosi ci sentiamo legati? dire che somiglia ad una lapide sepolcrale, con anno di nascita e di morte, non è una battuta di cattivo gusto ma un'impressione che ho riscontrato tra più amici) il principale propulsore di tutte le azioni del Grifo, quasi un regista arretrato, si è poi calmato sino a divenire un giocatore normale, quasi spuntato della sua dirompenza... E si avverte la mancanza di un centravanti che sappia il fatto suo in queste categorie, capace di trasformare un calcio da fermo in occasione da rete. Voglio prendere sul serio le parole del Presidente, il quale ha assicurato che i primi acquisti si faranno in casa. Se infatti si vuole aprire un ciclo, che porti nel giro di qualche stagione a lottare per la Serie A, beh allora si dovrà farlo con giocatori di proprietà e non in prestito, giacchè è risaputo come nel mondo del calcio non si arrivi a grandi risultati senza coerenza, ovvero cambiando tutti gli anni più di metà squadra. Acquisire i cartellini di Cellini e Ghomsi potrebbe essere l'inizio di una serie di acquisti mirati e non fini a se stessi. La società è ben strutturata, da un punto di vista imprenditoriale, campo nel quale Silvestrini e soci stanno dimostrando di saper districarsi al meglio, ottenendo uno dopo l'altro accordi di sponsorizzazione con l'imprenditoria locale, resa diffidente negli anni da Gaucci il quale amava dividere le spese ma non gli introiti. Se poi l'imprenditoria perugina si farà coraggio ad entrare in società ed espandere il capitale sociale da 1 milione di € ad 1 milione e 200 mila (tale quantità con una buona fiducia creditizia consente movimenti per oltre 10 milioni) la società, già forte, diverrà un fortino dal punto di vista della compattezza economico-finanziaria. Se mi posso permettere di dare un consiglio al Presidente, un homo novus nel mondo del calcio, in questo primo anno parli meno di calcio giocato, e dia ascolto a chi ne sa veramente, Ilario Castagner, l'anima del Perugia, che ha accettato con rinnovata lena l'incarico che Lei gli ha saggiamente affidato. Insomma la società c'è, lo staff sanitario coordinato dal Dott. Cerulli è di assoluto livello, difficile trovarne eguali in Serie A (eccettuando quelle tre superpotenze calcistiche, ovviamente), e sembra ben strutturato anche il settore giovanile, nel quale si dovranno investire (l'innovazione per un'impresa è il futuro e la garanzia di una lunga vita) ingenti capitali, di mezzi e persone. Il tassello che pare mancare in questo momento è la bella squadra vista rimontare caparbiamente situazioni di svantaggio, trascinata da Puccinelli e Boisfer.
Insomma se mi si consente una freddura (dopo la sconfitta di Gela è d'uopo), visto che Cellini e Bernini portano i nomi di due grandi scultori, faccio un parallelo un pò ardito: secondo me a questa squadra manca un Canova.

Grifo di Popolo

E' stato emozionante per me vedere ieri, finalmente, il filmato dvd prodotto in occasione del centenario della squadra del Grifo, dell' AC Perugia (nome al quale spero si torni nell'arco di una stagione), già pronto a Settembre e successivamente presentato al pubblico perugino nella ancestrale Sala dei Notari il 27 Ottobre scorso, in un contesto un pò surreale che ha visto la consegna di targhe al merito ai presidenti del passato, taluni un pò spaesati dinanzi ad una cerimonia che non aveva motivo di esservi nel clima post fallimentare, e che ha voluto essere, nell'esclusione eccellente del timoniere di Torre Alfina, in qualche modo riparatrice di quella avventata concessione pluridecennale dello stadio alla proprietà Gaucci appena prima che saltasse fuori la pesante situazione debitoria.
Il film "Grifo di popolo" girato da Lucio Biagioni e prodotto da Francesco Ghini (figlio di Spartaco) è denso dei 100 anni di storia del sodalizio calcistico perugino, dagli albori nel campo gesso e fantasia di piazza d'Armi sino alla vittoria dell'Intertoto nel 2003 (meglio sorvolare sui due spareggi disputati negli anni successivi) passando per il campionato del'imbattibilità del 1978/79 e per la tragica morte di Renato Curi nel campo che prenderà poi il suo nome a perenne tributo della città al suo indimenticato eroe, esempio di infinita dedizione allo sport. Non voglio, e non posso, in questa sede riassumere la centenaria storia del Perugia, è impresa ardua, gli stessi 80 minuti del filmato non fanno che selezionarne alcuni punti salienti, raccontandoli con rari video (gran parte dei quali recuperati negli archivi Rai, le cui teche, finalmente aperte alla libera consultazione, nascondono tesori di inestimabile valore) ed istantanee dell'epoca, oltrechè dalla viva voce di alcuni dei protagonisti, giocatori, allenatori e dirigenti, che hanno rilasciato preziose testimonianze che rendono più vivo il documentario. Tra le 63 figure richiamate ho gradito indubbiamente la pungente verve tutta toscana di Aldo Agroppi, giocatore ed allenatore del Perugia, le cui dichiarazioni mai scontate e ricche di aneddoti interessanti raddoppiano indubbiamente il valore del dvd prodotto (i cui proventi verranno devoluti all'Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro), in vendita da qualche giorno nelle edicole della provincia di Perugia al prezzo di 6 euro. Ciò che si può trarre d'insegnamento dalla narrazione è che i tifosi del Grifo, passionali ed attaccati alla loro squadra come ostriche agli scogli, con la loro positiva carica, trasmessa alle squadre susseguitesi con alterne fortune in questo primo secolo di vita, hanno sempre contribuito alla vittoria; e che con la passione ed il coraggio (anche manageriale) si vince sempre, poichè il Calcio è un contenitore vuoto senza il sostegno del tifo della gente, quella moltitudine un tempo allegra e festante che oggi in Italia pare allontanarsi sfiduciata dal mondo del pallone.
In definitiva "Grifo di popolo" è un buon documentario, che ha voluto soffermarsi lungamente anche sulla storia della città nel XX secolo, una città che merita il palcosenico del grande calcio (quello pulito).

Recensione: PerugiaMania


Il Castello Errante di Howl del sempiterno Miyazaki è il mio legame multimediale più recente con la terra del grande Impero d'Oriente, il Giappone. Vanto addirittura l'amicizia di Youmi, lettrice all'Università per Stranieri di Perugia al corso di lingua nipponica, oltre che formidabile cestista formato mignon nel centralissimo playground di piazza Grimana.
Ma in ordine di tempo l'ultimo contatto, questa volta via web, l'ho avuto con il proprietario di un bellissimo sito dedicato al Perugia, attivo dal 2001 e cantore delle gesta del Grifo Robot degli ultimi felici anni che hanno preceduto la tempesta, ed oggi più che mai attivo per la nascita anche di un BLOG aggiornato sulle gesta del Perugia in questa infernale C (speriamo che l'esorcismo in diretta televisiva questa volta riesca, dopo che il prode Milingo, venuto a Perugia sotto le mentite spoglie di paziente dell' onnioperante Giuliano Cerulli, rifondatore e mentore di Silvestrini, nulla ha potuto per scongiurare la nostra discesa tra gli Inferi), completo di tutti i tabellini delle gare sin qui disputate e non solo.
Il sito si sviluppa su varie sezioni, e forse la più interessante è REPAINT quella riguardante gli originalissimi pupazzi realizzati artigianalmente e dipinti a mano, nella quale la fanno da padrone i giocatori del Perugia, pensate che c'è nè anche una dedicata a Paolo Rossi con la maglia del Perugia della stagione 1979/80.
Molto bella anche la collezione di maglie del Perugia della Galex , tutte dalla stagione dell'arrivo dell'indimenticato Hide Nakata, oltre che quella della B del 95/96.
Altre due sezioni molto interessanti sono TRAVEL e SPECIAL, la prima sul viaggio in Italia fatto dal tifosissimo autore del sito con la ragazza, con le tradizionali mete turistiche di Venezia e Firenze, ma soprattutto all'insegna del Grifo e di Perugia, come testimoniano le foto dello Stadio Curi in occasione dell'ultima Perugia-Bologna disputatasi, e soprattutto, per un tifoso di sì alta devozione, con la visita alla sede dell'Armata Rossa, gruppo storico dal 1978. Imperdibili le foto di Perugia innevata che, di fronte ai visitatori nipponici, ha deciso di tingersi di bianco per l'occasione. La sezione Special invece tratta quei temi importanti che riguardano il Perugia, in uno spazio meno passeggero di quello di un blog, ed è infatti qua che si parla del crac finanziario della precedente società, ma anche del Giappone allenato da Zico e di Nakata.
Allora concludo con un invito al D.S. Ducci, sin qui protagonista in positivo del calciomercato: invece di andare a cercare la punta in Sud America od in Scandinavia perchè non fa un pensierino al Giappone, terra dove sono ancora numerosissimi i tifosi biancorossi?

Perugia in notturna

Il Perugia paga la sosta ed incorre nella peggior partita della stagione

FROSINONE-PERUGIA 4-1 (primo tempo 2-1)

Frosinone (4-4-2) : Zappino; Antonioli Pagani Ischia Di Bari; D'Antoni Perra Bellè Fialdini; Ginestra, Mastronunzio. (Chiodini, Ogliari, Di Bari, D’Antoni, Carlini, Morfù, Di Nardo). All. Iaconi.

Perugia (4-4-2) : Pinzan; Lo Monaco, Accursi, Mandorlini, Ghomsi; Feussi, Mezavilla, Boisfer, Arcadio; Diarra, Cellini. (Bianchi, Dal Canto, Bernini, Puccinelli, Bevilacqua, Goretti, Campagnacci). All. Patania.

Arbitro: Pierpaoli di Firenze.

Marcatori: 13', 39' pt Bellè (F), 41' pt Cellini (P), 8' st Ginestra (F), 49' st Di Nardo (F)

Note - Espulso Mandorlini (P) al 37' pt. Recuperi 3' pt, 4' st.

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Classifica: Napoli punti 22; Perugia e Sangiovannese 18; Frosinone 17; Grosseto, Massese e Martina 14; Manfredonia e Sassari Torres 13; Lanciano, Gela e Chieti 12; Acireale e Pisa 11; Lucchese 10; Foggia e Juve Stabia 8; Pistoiese 6.

Mens sana in corpore sano

Gli Ingrifati (Foto Michele Castellani)

E' con un senso di ammirazione per un progetto propositivo di alto livello per l'intera città di Perugia che scrivo della nascita, il 29 Ottobre scorso, di uno spazio di libera fruizione nella zona del quartiere di San Sisto, là dove è nato e si è sviluppato uno dei gruppi Ultras portanti della Curva Nord di Perugia, quello degli Ingrifati. Copio ed incollo dalla loro fanzine:
Oggi rubiamo la prima pagina al Grifo per parlarvi di un progetto sul quale molti di noi hanno sognato, lavorato sudato fino a vederlo realizzarsi. Sabato prossimo, a San Sisto in Via Albinoni, aprirà la prima Palestra Popolare in Umbria, che cos'è una Palestra Popolare? Bè innanzitutto una palestra appunto, ma non solo questo. L'idea di chi l'ha creata è quella di un posto multifunzionale, sono in embrione progetti di corsi di inglese e di informatica, di lingua italiana per stranieri, ma anche proiezioni cinematografiche e conferenze. Il nostro intento è creare un posto usufruibile da tutti coloro che hanno bisogno e voglia di attivarsi socialmente, anche il modo in cui è stata costruita lo dimostra. Ognuno ha messo le sue competenze, idraulici, muratori, elettricisti, studenti e precari hanno lavorato insieme con calce e mattoni, scope e stracci, e in un mese e mezzo spogliatoi e bagni, pavimenti e murales sono stati costruiti. Non vogliamo creare macchine da combattimento, non è un palestra luccicante e ultramoderna in cui l'importante è l'apparire, ma solo un posto in cui attraverso lo sport, contiamo di creare, o di aiutare a creare, quella coscienza sociale che in questa città sta un po' venendo a mancare. Una palestra per le teste quindi, non solo per i corpi, è per questo che vorremmo davvero che chiunque abbia un'idea ma non il posto in cui realizzarla possa rivolgersi alla Palestra Popolare. Funziona come "l'open source"' il progetto è partito ma è aperto a tutti, e tutti quelli che ci lavoreranno lo arricchiranno con le loro esperienze di vita, il vissuto di ognuno a disposizione di tutti, per imparare l’uno dall'altro, Che altro dire, è meglio lasciare che parlino i fatti, venite a vederla.