Perugia cinico e vincente
Quella di ieri era una gara difficile, da preparare con cura, partendo dal presupposto della netta superiorità dell'avversario. Così è stato, e con umiltà il Perugia dei giovani ha battuto il Napoli dei grandi nomi del danaroso produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis. La formazione partenopea non è riuscita ad imporre il suo gioco, in qualche isolato frangente ha fatto vedere quali sono le sue potenzialità, ma non le è certo bastato per spuntarla su un campo nel quale non ha mai vinto. Le recriminazioni sul presunto rigore negato dall'arbitro Celi (considerato inviso alla formazione azzurra, o meglio celeste, se facciamo riferimento alla maglia realizzata quest'anno per il Napoli) sono indice di un ingiustificato nervosismo dell'ambiente, giacché difficilmente Napoli non avrà la B, essendo questa di gran lunga la formazione più forte dei due gironi.
La gara, in diretta sul canale satellitare di Rai Sport, inizia con 5 minuti di ritardo, così come disposto dalla Figc per gli episodi di razzismo manifestatisi a Messina e nel recente passato a Verona, e lo striscione sorretto dai giocatori bissa quello presente già da diversi anni al Renato Curi che recita "Una città antirazzista è sempre da serie A".
L'uomo partita è ancora una volta Marco Cellini, alla sua settima realizzazione stagionale, su suggerimento del caparbio Antonio Arcadio, che si invola sulla sinistra per poi pennellare un preciso assist raso terra tra i piedi dell'attaccante fiorentino che si gira gabbando l'avversario ed insacca tra palo e portiere. Il Perugia è ben messo in campo, in una sorta di 4-4-1-1 con il giovane Guadalupi all'esordio come trequartista di appoggio al rifinitore Cellini, ed Arcadio largo a sinistra a mò di mezzala. Il modulo, reso quasi obbligatorio dall'incredibile numero di infortuni accorsi al team biancorosso, è interessante, ma è bene tenere a mente come la gara contro il Napoli faccia storia a sé, quella partenopea è forse l'unica formazione alla quale il Perugia si può permettere di lasciare il pallino del gioco, la modestia delle altre contraenti impone un diverso atteggiamento di dominio territoriale, onde evitare di scendere, come visto ad esempio contro la Pistoiese, al livello della rissa.
Il resto dell'incontro difatti non è altro che un'oculata gestione del risultato da parte del Perugia, non senza qualche affanno difensivo frutto della conseguente pressione napoletana, ma le innumerevoli punizioni concesse a favore dei campani non cambiano le sorti del match, anche grazie al provvidenziale intervento del portiere del Perugia Andrea Pinzan, che in tuffo plastico toglie dall'incrocio dei pali un prevegevole tiro di Fontana su calcio di punizione dal limite. Dopo 6' minuti di recupero il fischio finale del contestato (almeno a Napoli) direttore di gara decreta la vittoria più importante per i Grifoni, che sconfiggono l'ultima delle imbattute del Girone, riproponendosi così nei piani alti della classifica.
La gara, in diretta sul canale satellitare di Rai Sport, inizia con 5 minuti di ritardo, così come disposto dalla Figc per gli episodi di razzismo manifestatisi a Messina e nel recente passato a Verona, e lo striscione sorretto dai giocatori bissa quello presente già da diversi anni al Renato Curi che recita "Una città antirazzista è sempre da serie A".
L'uomo partita è ancora una volta Marco Cellini, alla sua settima realizzazione stagionale, su suggerimento del caparbio Antonio Arcadio, che si invola sulla sinistra per poi pennellare un preciso assist raso terra tra i piedi dell'attaccante fiorentino che si gira gabbando l'avversario ed insacca tra palo e portiere. Il Perugia è ben messo in campo, in una sorta di 4-4-1-1 con il giovane Guadalupi all'esordio come trequartista di appoggio al rifinitore Cellini, ed Arcadio largo a sinistra a mò di mezzala. Il modulo, reso quasi obbligatorio dall'incredibile numero di infortuni accorsi al team biancorosso, è interessante, ma è bene tenere a mente come la gara contro il Napoli faccia storia a sé, quella partenopea è forse l'unica formazione alla quale il Perugia si può permettere di lasciare il pallino del gioco, la modestia delle altre contraenti impone un diverso atteggiamento di dominio territoriale, onde evitare di scendere, come visto ad esempio contro la Pistoiese, al livello della rissa.
Il resto dell'incontro difatti non è altro che un'oculata gestione del risultato da parte del Perugia, non senza qualche affanno difensivo frutto della conseguente pressione napoletana, ma le innumerevoli punizioni concesse a favore dei campani non cambiano le sorti del match, anche grazie al provvidenziale intervento del portiere del Perugia Andrea Pinzan, che in tuffo plastico toglie dall'incrocio dei pali un prevegevole tiro di Fontana su calcio di punizione dal limite. Dopo 6' minuti di recupero il fischio finale del contestato (almeno a Napoli) direttore di gara decreta la vittoria più importante per i Grifoni, che sconfiggono l'ultima delle imbattute del Girone, riproponendosi così nei piani alti della classifica.
La Brigata protesta
Come da comunicato diffuso prima della gara, ieri la Brigata, il gruppo nato nel 1994 dalla fusione dei Brigaden Elce con i Doddy Boys che staziona solitamente nel settore di destra della Curva Nord, ha deciso di non entrare per tutto il primo tempo della partita. La radicale forma di protesta è stata attuata come manifestazione di dissenso nei confronti della legge Pisanu. Di recente lo stesso ministro Pisanu ha tessuto le lodi della sua legge, basandosi sui dati (insufficienti a mio modo di vedere) di questi primi mesi di applicazione delle norme , che vedono una drastica diminuzione degli scontri (immagino però che Fiorentina-Juventus e Perugia-Napoli abbiano già cambiato la situazione), salvo dichiararsi disponibile ad una revisione della suddetta legge, in un tavolo di confronto limitato alle società ed alle autorità sportive, escludendo per partito preso l'intero panorama delle tifoserie, le principali coinvolte nelle modifiche dei regolamenti, che io ritengo pericolosamente monitoranti delle attività (anche lecite, purtroppo, come lo è l'andare la domenica allo stadio) del cittadino, in un pasticcio al limite della costituzionalità.
Non posso che condividere di conseguenza i motivi della protesta, salvo però dissociarmi dai modi: l'iniziativa presa unilateralmente da solo uno dei gruppi della Nord è secondo me dannosa per l'intera Curva, così come lo è stata a mio modo di vedere quella intrapresa dagli Ingrifati nel giugno scorso, quando nella gara dei playoff disputata contro il Treviso si sono trasferiti in Gradinata.
Non posso che condividere di conseguenza i motivi della protesta, salvo però dissociarmi dai modi: l'iniziativa presa unilateralmente da solo uno dei gruppi della Nord è secondo me dannosa per l'intera Curva, così come lo è stata a mio modo di vedere quella intrapresa dagli Ingrifati nel giugno scorso, quando nella gara dei playoff disputata contro il Treviso si sono trasferiti in Gradinata.
3 punti pesanti per il Grifo
PERUGIA - NAPOLI 1-0
Marcatori: 25' Cellini (P)
Perugia: Pinzan; Lo Monaco, Accursi, Dal Canto, Ghomsy; Puccinelli, Diarra, Mezavilla (89' Boisfer), Arcadio (94' Mandorlini); Guadalupi (72' Bernini), Cellini.
Allenatore: Vincenzo Patania
Napoli: Iezzo; Grava, Giubilato, Maldonado, Briotti (78' Amodio); Montervino, Fontana, Bogliacino, Capparella (72' Grieco); Pià, Sosa.
Allenatore: Edoardo Reja
Arbitro: Celi di Campobasso
Classifica: Napoli 29; Sangiovannese 24; Frosinone e Perugia 23; Lanciano, Gela e Grosseto 21; Massese e Sassari Torres 17; Lucchese e Acireale 16; Pisa 15; Martina 14; Manfredonia 13; Juve Stabia e Chieti 12; Foggia 10; Pistoiese 7.