Calcio: ancora sport?

I tragici fatti di Catania, dove un agente di polizia venerdì sera è morto in seguito all'esplosione di una bomba carta piazzata da uno sconsiderato, ci portano a riflettere sull'intero movimento calcistico italiano, sul sistema di sicurezza e sulle leggi dello Stato. L'escalation più negativa è quella delle armi, non è possibile che qualcuno vada allo stadio pensando di andare in guerra. Non esistono sport nelle cui regole è previsto l'uso di armi, ed il calcio e ciò che gli gira intorno deve rimanere nell'ambito sportivo. Il manganello è la prima arma, e purtoppo oggi siamo arrivati alle bombe carta. D'altra parte i politici la devono smettere di scandalizzarsi, come fecero già l'anno scorso in occasione di calciopoli, senza poi porre dei reali rimedi. Il modello da seguire c'è, è quello inglese. La legge Pisanu ha fallito in tutti i suoi intenti, gli incidenti negli stadi invece di calare sono aumentati. È ora che il ministro Amato liberi gli stadi da ogni forma di militarizzazione che attualmente non ha portato a null'altro che ad una escalation di violenza. Torniamo indietro per favore, torniamo allo sport.

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