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10 anni fa: spareggio Perugia - Torino

Tifosi Perugia
La Curva Ariosto gremita di tifosi biancorossi
Nella stagione 1997/98, al termine di un campionato entusiasmante, caratterizzato da un miracoloso recupero nel girone di ritorno, grazie al ritorno del mitico Ilario Castagner come allenatore, il Perugia si ritrovava in quarta posizione a 62 punti in coabitazione con il Torino, dopo averlo raggiunto proprio grazie ad una vittoria per 1-0 in casa alla penultima giornata.

Il conseguente spareggio per accedere alla serie A venne disputato il 21 giugno del 1998, allo stadio Giglio di Reggio Emilia, in una vera e propria battaglia, protrattasi per oltre 120 minuti. In occasione del match vennero realizzate delle maglie apposite, in tutto simili a quelle indossate dagli imbattibili del Perugia 1978/79 Malizia, Nappi, Ceccarini, Dal Fiume, Frosio, Della Martira, Bagni, Butti, Casarsa, Vannini, Speggiorin, con il grifone bianco all'altezza del cuore. Ma tornando a quel Perugia, dobbiamo dire che il campionato di serie B 97/98 non venne condotto in maniera proprio lineare: la squadra aveva cominciato la stagione zeppa di stranieri e con allenatori sbagliati come Perotti e Bigon non aveva ingranato il giusto ritmo. Il fare e disfare del presidente Gaucci si rivelò inizialmente deleterio per i risultati, ed i ritiri controproducenti, almeno sino a quando la società non decise di puntare sui cavalli vincenti. Ci fu una vera e propria svolta in gennaio, con gli arrivi di Ilario Castagner in panchina e del bomber Sandro Tovalieri, che uniti alla ritrovata forma di Milan Rapajc, consentirono un recupero che venne da tutti definito vero e proprio miracolo.

Sin dall'inizio della gara di spareggio si capì che non c'era spazio per il fair play, vista la posta in gioco: una gomitata a gioco fermo su Colonnello costò l'esplusione diretta al giocatore granata Tricarico. Dopo una ventina di minuti arrivò il gol del vantaggio del Perugia, siglato dal Cobra Sandro Tovalieri, al quale rispose l'odiato Marco Ferrante, pareggiando al 35' del primo tempo. La promozione del Perugia passò quindi dai rigori: fu decisivo il palo di Tony Dorigo (sddddongggg, pare ancora risuonare il palo della porta versante Ariosto dello stadio Giglio) e il gol siglato da Sandro Tovalieri. E poi i festeggiamenti promozione: dei 12.000 arrivati da Perugia, di Castagner, che si stirò un tendine nell'esultare, e di Perugia tutta, che si riversò nelle vie del centro storico.

I Rigori


La formazione
PERUGIA (4 - 3 - 1 - 2): Pagotto; Grossi (dal 44' s.t. Cottini), Matrecano, Materazzi, Colonnello; Cucciari (dal 14' s.t. Lombardo), Manicone, Olive, Rapaic; Guidoni (dal 9' s.t. Bernardini), Tovalieri. (Docabo, Russo, Traversa, Rutzittu). All. Castagner.

Renato Curi

Un mito che vive nei nostri ricordi
Esattamente 30 anni fa il Perugia perdeva prematuramente in una immane tragedia sportiva la sua più grande bandiera, Renato Curi. Grandissimo giocatore, ma soprattutto uomo vero, fu capace di segnare indelebilmente alcune delle pagine più belle della storia del calcio, dell'intera storia biancorossa, ma anche di quella del calcio nazionale.

Chi lo ricorda per averlo visto in campo parla della sua fortissima voglia di vivere, che emergeva anche nelle sue prestazioni in campo: Curi era il più presente, un instancabile, uno che entrava sin da subito nel cuore dei tifosi. Pochi mesi prima dalla morte, era già talmente carismatico da essere incaricato di battere il rigore della vittoria a Cagliari, in Coppa Italia. In precedenza era stato proprio il giovane Renato l'autore della doppietta contro il Verona nel match decisivo per la promozione in A del Perugia. E indimenticabile rimarrà il suo memorabile gol (visibile nell'istantanea in alto) contro la Juventus nella gara vinta dal Perugia 1-0 nella stagione 1976/77.

Per approfondire

Derby a porte chiuse

campionato falsato?

Le porte dello stadio di Terni rimarranno chiuse al pubblico nella gara più importante dell'anno, il derby, gara che a tre giornate dalla fine è decisiva per entrambe le contraenti, Perugia e Ternana.


La decisione è stata presa dal Prefetto del capoluogo di provincia della bassa Umbria questa mattina, ratificando quanto era stato deciso ieri a Roma dall'osservatorio nazionale sugli eventi sportivi.

La carenza di forze dell'ordine pare con ogni logica la motivazione principale di questa scelta, per via della concomitanza della gara con il derby capitolino tra Lazio e Roma, che si giocherà regolarmente.

Ternana-Perugia sarà quindi trasmessa in diretta televisiva in tutta la regione dalla Rai sul terzo canale.

La tifoseria biancorossa si è data da fare in questa settimana per organizzare la trasferta e molti potrebbero decidere di seguire egualmente la squadra a Terni, per far sentire ai giocatori comunque il calore del tifo. Questo fattore, da alcuni chiamato con una metafora il dodicesimo uomo in campo, non verrà infatti negato alle altre aspiranti ai play off.

L'Umbria è biancorossa ed è in festa!

Curva Nord derby Perugia-Ternana 2006

Il Perugia vince il derby 2-1 con reti di Mamede e Bernini

Anche questo derby è finito nel carniere del Perugia e devo dire che l'emozione più grande per me è stata quella di rivedere la Curva Nord riempirsi nuovamente e farsi man mano festante.
I quasi 2.000 ternani tornati al seguito della loro squadra dopo un lunghissimo sciopero avrebbero sperato in un esito finalmente diverso, e quasi cominciavano a sperarci al gol rossoverde di Del Grosso al 27'. L'errore in uscita di Pinzan è invece una scossa per tutta la squadra che decide allora di mettersi a giocare a pallone. La Curva non molla e continua a cantare forse più di prima. La pressione offensiva dei grifoni si manifesta allora al 35', quando Ciro Ginestra colpendola in rovesciata impegna il portiere avversario in una deviazione in calcio d'angolo. In mischia si guadagna facilmente la posizione migliore Josè Mamede, che spicca in volo per colpire di testa la palla messa magistralmente in mezzo dal sinistro di Fabio Mazzeo. Davvero un gol pesante, il primo del portoghese in maglia biancorossa.
In una decina di minuti si cuoce a puntino l'ennesima sconfitta in un derby per la Ternana. Pochi minuti prima dello scadere del primo tempo, Andrea Bernini, servito da Antonio Rizzo, si addentra in area dalla fascia destra scartando due difensori avversi. Il Capitano biancorosso si porta avanti il pallone col sinistro e lo infila in rete tra palo e portiere: il tripudio biancorosso è inarrestabile e non terminerà prima della fine della gara! Nel secondo tempo il Perugia è abile a crearsi almeno altre due occasioni, con Guadalupi e Mazzeo.
Un derby è sempre un derby, ma il Perugia ha un campionato con degli obiettivi da conseguire e forse è giusto fare un paio di riflessioni in quest'ottica:
  • L'assetto difensivo si va stabilizzando con i rientri di Baldini e con la conferma del recuperato Rizzo, oggi tra i più volenterosi e pimpanti.
  • Mister Cari legge le partite ed i suoi uomini. I cambi effettuati ricaricano le batterie del Perugia senza sconvolgerne l'assetto iniziale ben studiato.
  • Ciro Ginestra si impegna, si dà da fare, tira, viene fermato in dubbi fuorigiochi. Il gol è in laboriosa produzione.
  • Magari facciamo giocare un pò di più il ragazzo scuola Milan. Matteo Ardemagni ha tecnica e voglia di spaccare il mondo!
  • La classifica dice che non ci sono fughe, il Perugia non deve stare a guardare ed entrare nel gruppone playoff.
  • Se torna l'entusiasmo nella tifoseria del Grifo non ce n'è per nessuno. 10.000 oggi domani chissà!

Derby Perugia - Ternana

Renato Curi alla società


Stadio Renato Curi di Perugia
Domani sarà il record stagionale di spettatori al Renato Curi per il derby contro la Ternana. La biglietteria è aperta anche oggi e già ora alle 15:30 alla riapertura dei botteghini si è formata una fila di tifosi per l'acquisto del tagliando d'ingresso.
Dopo lunghe trattative con il Comune è arrivato in dirittura d'arrivo l'accordo per la concessione dello Stadio alla società per i prossimi 40 anni. Il comune aveva già raggiunto l'accordo con la gestione Gaucci poche settimane prima del fallimento della vecchia società. Secondo un modello di gestione degli impianti sportivi all'europea, il Perugia Calcio di Silvestrini avrà la possibilità di fare impresa con lo stadio, utilizzando per finalità extra-sportive i 30.000 metri quadrati che verranno ricavati dal progetto per il nuovo stadio. Il diritto di superficie concesso in esclusiva a Silvestrini è stato valutato intorno ai 3 milioni di €.

Mi auguro che questo ulteriore tassello verso il ritorno del Perugia nelle serie che più gli competono sia a breve seguito dal recupero del titolo originale di
Associazione Calcio Perugia.

Vediamo in dettaglio come sono andate a finire le ultime gare disputate al Curi tra Perugia e Ternana:
Partita
Torneo
Data
Perugia - Ternana 0-0
C1 B28/04/1991
Perugia - Ternana 0-1
C1 B20/10/1991
Perugia - Ternana 1-1
Coppa Italia27/10/1999
Perugia - Ternana 2-0
Coppa Italia14/08/2004
Perugia - Ternana 4-0
Serie B09/04/2005

Recensione:
Continua a correre Renato Curi

30 Ottobre 1977. Io non ero nemmeno nato quel giorno. Eppure quella data è uno spartiacque nella memoria di tutti i perugini, sia quelli che erano allo stadio comunale di Pian di Massiano quel giorno che no. Non è raro sentir esordire gli abitanti dell'Acropoli (ma anche i tanti appassionati di questo sport) con un "Mi sembra ieri tanto è ancora vivo il ricordo", quando ripensano alla tragica fine di Renato Curi. Di Renato Curi hanno scritto tutti i più grandi giornalisti sportivi e non di quegli anni, da Gianni Brera a Italo Cucci passando per Marino Bartoletti, spinti dall'eclatante epilogo di quel piccolo giocatore di Serie A, la cui biografia è talmente misurata, allegra e compiacente che mai e poi mai l'avresti detto un giorno sulla bocca di tutti, lui così schivo e timido che si lasciava intervistare dai giornalisti solo per educazione, per non essere scambiato per scontroso od indisponibile.
Sinceramente ritengo che la fama che si è fatta Curi dopo la morte, di giocatore simbolo dell'impegno sportivo portato all'eccesso e quindi alla morte, sia immeritata. Curi amava vivere, amava correre, giocare con la figlia, sapeva fare scelte importanti e si riteneva un privilegiato avendo trovato di che vivere da quel che lui considerava un bellissimo gioco, il calcio. Era cresciuto con sani principi, a Pescara, e nemmeno la prematura morte del padre ne aveva spento la vitalità e soprattutto la solidità morale e la scala dei valori l'hanno portato a conseguire, con la consueta tenacia che ne costraddistinguerà anche la carriera sportiva, il diploma in ragioneria, e ad accompagnare l'attività di calciatore a quella di barista nel periodo estivo, costituendo un modello comportamentale raro nel calcio di allora, impensabile in quello odierno.
Questa cornice, l'immagine resa così nitidamente di un uomo vero che è diventato mito a sua insaputa, è stata resa molto bene da un giovane scrittore senese, Andrea Bacci, che ha accompagnato al resoconto della tragica fine di Curi una biografia completa frutto di un minuzioso lavoro di ricerca effettuato sfogliando i giornali di quegli anni del Perugia dei miracoli e dei ricordi rilasciati dai compagni d'avventura di Curi, dalla moglie Clelia ai compagni di squadra, Vannini, Nappi, Agroppi, l'allenatore Castagner, il massaggiatore Luchini, l'allenatore in seconda Molinari e condito dagli intermezzi di quel compagno di squadra di Curi che è sempre stato un letterato anche quando era un semplice giocatore, quel Sollier che descrive alla perfezione che tipo di rapporto sincero si fosse instaurato tra i componenti di quel gruppo eccezionale e giocoso, e ricorda tutti i soprannomi che scherzando i vari Grifoni si erano dati. Renato, per una somiglianza fisica riscontrata da tutti con il campione tedesco Mueller, era "Gert". Con tono scanzonato si davano i futuri imbattuti così un tono per mascherare la felicità e la timidezza di giocare in Serie A in mezzo a tanti campioni.
Bacci approfondisce in maniera adeguata tutto quel che va approfondito in una biografia su Renato Curi, rende in maniera vivida l'uomo, tocca la poesia sul finale e raggiunge pure toni d'inchiesta, quando ipotizza un errore di valutazione del centro specializzato di Coverciano circa le reali condizioni di salute di Renato, e giustamente riporta le accuse che i giornali di quegli anni rivolsero alla federazione, rea di non salvaguardare sino in fondo la salute dei suoi tesserati.

Per approfondire:
Andrea Bacci, intermezzi di Paolo Sollier, ''Continua a correre Renato Curi'',
ed. Bradipolibri, Torino 2005 (codice ISBN 88-88329-48-X)


Wiki: la democrazia della comunicazione

Da quando maneggio una tastiera un mouse ed un modem sono un wikipedomane più che convinto. A volte vado direttamente là a fare le mie ricerche, se non trovo quello che cerco in italiano vi è di sicuro in inglese e hai sempre un' enciclopedia a portata di mano, libera, democratica e gratuita. Un sogno dai tempi della Biblioteca di Alessandria che pian piano sta prendendo piede e che verte su tutto lo scibile umano. Ed anche sul Calcio. La mia attività di editore come utente attivo in Wikipedia è alquanto recente, ed è incentrata soprattutto sulla mia passione per il Perugia. La voce era alquanto scarna prima dei miei interventi, ed oggi la potete vedere, non è di certo completa, ma comunque di qualità, grazie anche a tutti coloro che vi hanno contribuito. Io ho realizzato ormai diverse biografie (qua potete vedere le pagine sotto la categoria Perugia Calcio, da me creata, un centinaio) e tutta la storia dal 1905 al 1966 (dopo un'accurata ricerca divisa tra la Biblioteca Multimediale di via Pennacchi e la Biblioteca Augusta, la più vasta della città), oltre che aggiornato il template della squadra e aggiornato la voce in lingua inglese (dove contribusico con un altro account), realizzato la voce in latino e chiesto anche ad alcuni utenti multilingue di realizzare voci in lingue nuove. So bene che c'è ancora molto da fare per rendere ottimale la voce del Perugia su Wikipedia, e mi riprometto di farlo e quando avrò finito non potrò che tornare a scriverne, ma in questo momento mi sento anche di chiedere la collaborazione di tutti voi amanti delle vicende del Grifo, per contribuire direttamente (magari se siete alle prime armi dopo aver letto qualche pagina del manuale) o, se non conoscete il Wiki e non sapete come fare, indirettamente chiedendomi di farlo per voi. In particolare avrei bisogno dell'aiuto di qualche conoscitore di lingue straniere, dal francese al tedesco (ottima voce, realizzata dal bravissimo Vaclav già autore di un bellissimo sito dedicato al Perugia) all'arabo, al giapponese (ottima, l'ho tradotta tramite gli strumenti per le lingue di Google, ma ho notato che necessita per lo meno di un aggiornamento), allo svedese. Insomma cari tifosi del Grifo, perchè non diffondiamo ancor più il verbo del Grifo in questa libera Enciclopedia dello scibile umano, il cui contenuto è liberamente disponibile sotto licenza GNU FDL?

Che nostalgia, Tedesco!

Grandissimo anche col Blog Capitano

In questi giorni un articolo pubblicato sul sito www.sportinumbria.it diffusosi molto velocemente in rete anche grazie alla pubblicazione su www.tuttomercatoweb.com ha risvegliato bellissimi ricordi ed un pò di nostalgia tra i tifosi del Grifo. Secondo l' articolo in questione la dirigenza del Perugia avrebbe contattato il compianto ex capitano Giovanni Tedesco (secondo molti tifosi biancorossi "Il Capitano") per tentare di farlo ritornare a vestire la maglia del Grifo, e Tedesco avrebbe deciso di facilitare la trattativa tentando di convincere Zamparini ad accollarsi parte dello stipendio. A tale notizia hanno fatto seguito i commenti entusiasti dei tifosi perugini, i loro appelli affinchè questo sogno si possa realizzare sul serio, pur tra le asperità della trattativa economica che vedrebbe un calciatore dalla Uefa scendere, seppur in un ambiente che conosce e che continua ad amare, in C. Tutto questo fino a quando ieri in serata il sito www.calciomercato.com ha pubblicato una dichiarazione di Giovanni, che, dal ritiro austriaco del Palermo, conferma sì di essere stato approcciato dalla società perugina di Sivlestrini, ma di non avere intenzione di lasciare in questo momento, almeno di sua sponte, la società del Palermo, squadra della sua città natia. Beh allora sarà solo il tempo a dirci se si è trattata di una boutade estiva di calciomercato, o se c'è dietro qualcosa di più, visto che si sa Silvestrini e Zocchi amano agire nell'ombra per non dare vantaggi agli avversari... ed al momento i dirigenti del Perugia Calcio sembrano piuttosto concentrati nelle trattative col Genoa per arrivare all'esperto difensore Baldini ed al regista di centrocampo portoghese Mamede.
Da parte mia non posso che aggiungermi al coro dei tifosi nostalgici del grande Giovanni, che, lo voglio ricordare, è stato il primo calciatore di Serie A a tenere un blog personale (vedi la news da Libero), il celebre Blog Capitano, oggi non più attivo ma ancora raggiungibile a questo indirizzo: http://tedesco.blog.excite.it.
Se oggi esiste Grifo Blog è anche grazie a Tedesco, che già diversi anni fa parlava del Perugia con questa tecnica innovativa di comunicazione, e mi ha quindi dato l'idea di aprirne uno per colmare il vuoto creatosi con la sua cessione, almeno quello su Internet.

Perugia per l'Italia


La Curva Nord in occasione di Italia-Sud Africa ricolma di tricolori. Che quest'immagine sia benaugurante in vista della gara di stasera, la finale del Mondiale 2006 tra Italia e Francia.

Ciao Hide!

La vita è come un viaggio, un viaggio è come la vita

(lettera aperta di Hidetoshi Nakata)
01/12/1985-22/06/2006
Sono passati più di 20 anni da quando cominciai il mio viaggio chiamato “calcio”.
Un viaggio che cominciò un giorno su un campo di una scuola elementare di
Yamanashi, dove sono nato e cresciuto. Avevo 8 anni, il cielo invernale era freddo....
A quei tempi ero totalmente dedito a calciare il pallone e pensavo solo a segnare dei goal, con tutte le mie energie. Il gioco mi divertiva davvero e portavo sempre un pallone con me. Ma non avrei mai immaginato che quel viaggio potesse diventare così lungo. Dalla Rappresentativa della provincia di Yamanashi alla Rappresentativa regionale del Kanto, poi la U-15, la U-17, la U-20 fino ad una squadra della J-League. E poi il passaggio in Europa, dove ho passato una parte importante della mia carriera. Con la Nazionale Olimpica e con quella maggiore ho avuto la possibilità di disputare tante gare sui campi di tutto il mondo.
Il calcio è sempre stato nel mio cuore, in qualsiasi momento.
Il calcio mi ha dato davvero tantissime cose: gioie intense, tristezza, amici e prove da superare come uomo. Naturalmente non sono state tutte rose e fiori. Tuttavia quello che mi ha dato il calcio è stato per me un’ esperienza meravigliosa ed il nutrimento che mi ha fatto crescere come persona.
Da sei mesi avevo deciso di ritirarmi dal mondo del calcio professionistico, dopo il Mondiale di Germania.Non c’è stato nessun episodio né un motivo in particolare che mi ha portato a prendere questa decisione. Semplicemente sentivo che era arrivato il momento di “staccarmi” da questo viaggio chiamato calcio professionistico e volevo cominciare un altro viaggio che mi porti a scoprire un nuovo mondo. Tutto qui.
Il calcio è lo sport più seguito del mondo. Per questo ci sono tanti tifosi, e tanti giornalisti intorno. Sui giocatori è riposta l’attesa, i giocatori sono al centro dell’attenzione ed hanno la responsabilità di vincere.
A volte ho ricevuto così tanti complimenti da illudermi di poter fare tutto. Altre volte ho sofferto molto per critiche che miravano a colpirmi sul piano personale ed umano. Dopo essere diventato un calciatore professionista, facevo fatica a rispondere a domande tipo “Ti piace il calcio ?”. Non riuscivo a rispondere semplicemente ”Sì, mi piace”, in tutta sincerità. Anche se ero cosciente del grande onore e della grande responsabilità che avevo per quel che facevo, stavo perdendo il genuino sentimento per il pallone che avevo quand’ero bambino. Tuttavia, dopo la partita del 22 giugno contro il Brasile, che è diventata la mia ultima partita da professionista, ho capito che non potrò mai smettere di amare il calcio. Ho provato una grande emozione che veniva dal fondo del cuore, qualcosa di molto piu’ grande di quello che mai mi avrei immaginato. Adesso capisco che si trattava di qualcosa che fino a quel momento avevo cercato di nascondere in un punto remoto e inaccessibile del mio cuore, in modo che nessuno potesse ferirla. Negli anni ho innalzato un muro spesso che proteggesse quelle sensazioni da varie situazioni. A volte mi sono comportato in modo freddo, come se non avessi emozioni. Ma alla fine quel muro e’ crollato e tutto quello che tenevo dentro e’ uscito come un fiume in piena. Alla fine di quella partita, mentre cercavo di memorizzare la sensazione dell’erba di quell’ultimo campo, sono riuscito a calmare l’onda di emozioni che stavo provando, ma quando mi sono alzato e sono andato a salutare i tifosi rimasti, quelle emozioni sono riafforate in tutta la loro intensità.
E sono stato attraversato da una serie di pensieri…
Ci sono stati sempre tifosi in tutti gli stadi del mondo a tifare per me con tutte le loro forze. Ho sentito la gente gridare il nome “NAKATA” nei campi di tutto il globo. È grazie al supporto di tutte queste persone che ho potuto continuare questo lungo viaggio durato più di un decennio. E in questo lungo viaggio nel calcio la Nazionale Giapponese è stata davvero un posto speciale per me. Giocando le mie ultime gare nel Mondiale in Germania pensavo solo a questo… “Quale messaggio posso trasmettere ai compagni di squadra, allo staff ed a tutti i tifosi ?” Sentivo che la Nazionale Giapponese aveva la possibilità di ottenere un grande risultato. Tecnicamente il livello dei singoli giocatori della Nazionale di oggi è alto e abbiamo anche dinamismo. L’unico rammarico è che non abbiamo saputo esprimere tutta la nostra forza. Negli ultimi quattro anni ho cercato in tutti i modi di far capire questo, incoraggiando, urlando e a volte facendo arrabbiare i miei compagni. Ma forse non sono riuscito a trasmettere bene i miei pensieri. Mi dispiace davvero per il risultato con cui e’ finita la nostra avventura in questo Mondiale. Dopo l’eliminazione ho pensato a molte cose. Mi domandavo che cosa ho dimostrato ai tifosi e che cosa ho fatto provare durante la mia carriera. Sinceramente non ero sicuro di essere riuscito a trasmettere qualcosa.
Pero’ dopo aver letto tutti le e-mail che tutti voi mi avete mandato, ho capito che tante persone avevano compreso quello che volevo trasmettere e quello di cui pensavo la nazionale avesse bisogno. Quindi, adesso sono sicuro che il mio “modo di essere” un giocatore professionista non era sbagliato. Pensavo che lasciare la Nazionale ed il calcio senza riuscire a trasmettere niente sarebbe stata una cosa difficile. Ma sono convinto che tutti quelli che hanno fatto lo sforzo di capirmi saranno li’ a sostenere il calcio giapponese del domani. Quindi, adesso posso partire serenamente per il mio nuovo viaggio.
Per concludere vorrei dire solo questo:
ho sempre camminato a testa alta. Questo diventerà la base di tutta la mia vita e mi darà fiducia nei miei mezzi. Ma se sono riuscito ad avere la forza per fare questo, lo devo alla “vostra voce” che mi ha accompagnato sempre ed ovunque. E custodendo preziosamente questa vostra voce nel cuore, continuerò orgogliosamente a vivere da oggi in avanti. Con questa consapevolezza, d’ora in poi potrò superare qualsiasi difficoltà. Il nuovo viaggio comincia adesso. Non calcherò più un campo come giocatore, ma non abbandonerò mai il calcio. E durante questo viaggio sicuramente calcerò ancora il pallone con qualcuno in un campetto o in qualche parco come forma di comunicazione con la stessa passione che avevo da bambino.
A tutti i compagni e i giocatori con cui ho condiviso i campi di calcio, a tutte le persone che mi sono state vicine, e a tutti voi che fino all’ultimo mi avete seguito con grande affetto: dal profondo del mio cuore,
“Grazie !“
Hide

[Testo tratto da www.nakata.net]

Ciao Hide, grazie a te per le emozioni che ci hai trasmesso e sappi che sarai sempre il benvenuto a Perugia!

Fallimento, 4 nuovi arresti

Perugia vittima di Calciopoli per Adiconsum

Nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento del Perugia sono state arrestate altre 4 persone, tra cui la segretaria nascosta, ufficialmente disoccupata, di Gaucci. I quattro sono responsabili di aver favorito la latitanza di Gaucci a Santo Domingo e di aver tentato di fargli arrivare del denaro.
I nuovi arresti si devono alla logorrea del latitante Luciano, questa volta telefonica, ed alla sua sfaccitaggine nel voler continuare ad amministrare i suoi loschi affari finanche durante le indagini che hanno già portato al sequestro di beni per un ammontare complessivo di 54 milioni di Euro, oltre che all'arresto, ed alla successiva scarcerazione, dei suoi figli Alessandro e Riccardo.
La risposta dell ex Presidente del Perugia non tarda ad arrivare:"E' una vendetta senza precedenti..." Ed inoltre:"Ci hanno retrocesso tre volte e ora devono ridare alla squadra quello che merita per diritto sportivo". Nella stagione 2003/2004 Gaucci aveva preparato un dossier (vedi link, da tgcom) nel quale accusava l'intera classe arbitrale italiana. In questi giorni una inchiesta denuncia realizzata da Adiconsum (l'associazione per la difesa dei diritti dei consumatori) in collaborazione con la community del Portale www.libero.it sembra confermare tali accuse, asserendo che in quell'anno Perugia e Modena sarebbero retrocesse per favorire Siena e Reggina. Lo studio è stato recapitato anche al capo dell'ufficio indagini sullo scandalo del calcio italiano Francesco Saverio Borrelli ed al commissario straordinario della Figc Guido Rossi.

Amarcord: Milan Rapaic




Milan Rapajc è rimasto nel cuore dell'intera tifoseria perugina, dopo aver trascorso 4 stagioni (dalla 1996/97 alla 1999/00) in biancorosso. Dispiace non poterlo vedere tra i protagonisti, con la sua Croazia, del Mondiale tedesco cominciato appena ieri.

I colori del football













C'è un sito ben realizzato che pubblica da diversi anni tutte le maglie di tutte le squadre del mondo. Si chiama www.colours - of - football.com ed è qui che potete trovare tutte le maglie (prima seconda ed a volte anche terza) del Perugia con i dettagli dei loghi e degli sponsors dalla stagione 2001/2002 a quella passata. Il sito, per quel che concerne l'Italia, si ferma alla serie B. Ho quindi pensato di realizzare le maglie del Perugia di quest'anno, seguendo lo schema del sito (le potete vedere sopra, spero di essere stato altrettanto bravo dei redattori del sito in questione). Devo dire di non aver trovato le maglie di quest'anno molto belle, ma quel che conta è come sempre il rispetto dei colori sociali.
Intanto per domenica, ultima gara del girone di ritorno, la Società ha scelto di abbassare i prezzi di tutti i settori, raggiungendo prezzi a dir poco popolari. Nella speranza che questo riporti il Renato Curi a riempirsi come un tempo, e sportattutto che al termine della gara con il Manfredonia il Grifo sia ancora in corsa per un posto in B. Di seguito i dettagli direttamente dal sito ufficiale:
"Le curve, per la partita contro il Manfredonia, costeranno 2 euro, mentre i biglietti per tutti gli altri settori, Tribuna Vip esclusa, saranno venduti a 7 euro.
Inoltre potranno richiedere un tagliando di ingresso gratis, presso la biglietteria dello stadio Curi, tutti i dipendenti di Enti Regionali, Provinciali e Comunali presentando la documentazione di appartenza alla struttura in questione. Rimane, infine, valida la possibilità di richiedere bilgietti gratis per gli studenti di tutte le scuole."

Gaucci: latitante o fin troppo presente?

Gaucci è stato raggiunto a Santo Domingo da decine di giornalisti, e Luciano fa la bella vita inzuppando le pere nello Champagne (sic! andatevi a rileggere l'intervista rilasciata al Corriere della Sera di una settimana fa), attaccando tutti e sicuro di non essere attaccato dal suo buen retiro dominicano... Mi pare assurdo che costui, da ricercato, possa rilasciare con tanta baldanza tutte queste interviste, invece che nascondersi per la vergogna. Allora ben venga Striscia la Notizia, che non manda un giornalista ad intervistarlo, bensì un supereroe: Capitan Ventosa. La sua arma segreta? Uno stura-cessi. Eh sì ci vogliono i superpoteri per occuparsi del WC di Luciano Gaucci.

Armata Rossa in festa


Questa sera al Cva di Elce l'Armata Rossa festeggia i suoi 28 anni d'attività. Il gruppo storico della Curva Nord nato nel 1978 nei pressi del Cinema Turreno dalla fusione dei due gruppi ultras esistenti in precedenza (Venceremos e Fossa dei Grifoni) ha organizzato l'evento con grande perizia da più di un mese.
La festa cominicia alle 20 con la cena sociale (su prenotazione) e poi continua per tutta la notte con gruppi musicali dal vivo (ska e reggae) e dj set. Per l'occasione Sir Oliver Skardy dei Pitura Freska darà il via al proprio tour nazionale insieme ai veneziani Fahrenheit 451 (celebre il video del loro pezzo "Uccidiamo il chiaro di luna"). Al termine dei concerti live set con Blackwhite System Sound, Likkle Sista e Gang Bang (reggae dancehall rocksteady). Chiuderà la serata dj Mannapallas (70/80 e cartoon).

In alto la coregrafia dell'Armata Rossa realizzata in occasione dei suoi 25 anni, nella gara di Coppa Uefa contro il Dundee FC (foto di Lupalberto, da www.grifovunque.com).

Arrestati Alessandro e Riccardo Gaucci!

Luciano sfugge alla giustizia auto-esiliandosi a S. Domingo

Il Pubblico Ministero Antonella Duchini, in qualità di sostituto procuratore della Repubblica, è colei che si occupa dell'indagine sulle reponsabilità penali connesse al fallimento dell'AC Perugia (vedi su Grifoblog le varie puntate 1 2 3 4 5), decretato nello scorso Novembre (vedi) dal Tribunale di Perugia per un debito fin'ora accertato di circa 35 milioni di Euro. Oggi pomeriggio è stata proprio la Duchini a richiedere il provvedimento di custodia cautelare per 7 persone, quindi oltre a Luciano (irreperibile e stabilitosi per tempo a Santo Domingo nella speranza di sfuggire agli arresti) ed i figli Alessandro e Riccardo con molta probabilità anche i revisori dei conti della defunta società. Riccardo è stato raggiunto dall'ordinanza, emessa dal gip Marina De Robertis ed eseguita dalla Guardia di Finanza, mentre si stava recando dal curatore fallimentare. Alessandro e Riccardo sono già agli arresti, mentre per Luciano Gaucci vi sono i problemi legati all'estradizione in seguito al mandato d'arresto internazionale.
La custodia cautelare è una misura che viene ordinata quando si teme la fuga all'estero degli accusati, un inquinamento delle prove, la reiterazione del reato, o si è nella condizione di fumus boni iuris, ovverosia quando si ha una probabilità considerevole di un buon fondamento giuridico delle prove d'accusa: nel caso dei Gaucci i reati contestati sono quelli di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale, occultamento di documenti contabili e di associazione per delinquere. Reati gravissimi che giustificano appieno le misure prese, anche se forse ciò che ha determinato il fallimento è stato il trasferimento
all'estero dei beni societari, per mezzo di poco limpidi investimenti immobiliari e ardite supervalutazioni di autentici brocchi scambiati per calciatori provenienti dai più svariati paradisi fiscali del pianeta Terra... per non parlare delle nefandezze compiute in Patria. Non mi stupisce che Carraro si sia detto dispiaciuto per gli arresti (vedi news), un giorno pure lui e Geronzi dovranno rispondere di questo e altro.

In alto la prima pagina dell'edizione web del Corriere della Sera sulla vicenda.

Aggiornamento: il buco finanziario che Gaucci ha lasciato all'AC Perugia ammonta a 80/90 milioni di Euro, 35 milioni evasi al fisco, 6 milioni di mancati stipendi ai giocatori (anche se sembra che sia stato fatto di tutto per assicurare lo stipendio a Salvatore Fresi, arrivato 2 anni fa dalla Juventus di Moggi, unica eccezione) e debiti di vario genere dati da fittizie ricapitalizzazioni e plusvalenze. Per quel che riguarda invece i beni sottratti al Perugia nelle maniere più balorde (nel 2002 un prestito personale dal vicepresidente Riccardo Gaucci al padre Luciano per un ammontare di 15 milioni e mezzo di Euro è avvenuto depauperando direttamente il capitale sociale; in'un altra occasione Luciano Gaucci ha "venduto" al Perugia per 40 milioni di Euro il finto-medievale pacchianissimo Castello di Torre Alfina, che era di propietà di un'altra sua azienda) la cifra si aggira intorno ai 100 milioni di Euro. Emblematico il caso dei proventi della cessione di Hide Nakata. I 20 milioni di Euro così ottenuti sono stati utilizzati da L. Gaucci per coprire alcuni suoi debiti personali con la Banca Capitalia di Cesare Geronzi, al quale lo stesso Luciano imputa in un'intervista rilasciata a Repubblica una minaccia, per interposta persona, che recitava più o meno così: "io ti rovino". Gaucci afferma inoltre di aver pagato in nero alla Gea di Chiara Geronzi e Alessandro Moggi il 25% dell'incasso della vendita del giocatore Liverani alla Lazio.

Chi l'ha visto?


Che fine ha fatto Pegrì 78, la Mascotte del Perugia realizzata da un disegnatore giapponese manco a dirlo ai tempi di Nakata? Er Lupacchiotto da 'a Roma si sta cominciando a preoccupare (eccoli in una foto recente). Il Gabibbo non sa più con chi giocare a racchettoni. Attendiamo notizie, magari se n'è semplicemente andato in vacanza a Cartoonia.

La Lega porta la Fiorentina a Perugia

Decisione più che discutibile

L'anno si chiude con una pessima notizia. Si era già vociferato in occasione della squalifica del Del Duca di Ascoli che la squadra gigliata venisse a giocare a Perugia (ed in quella occasione avrebbe avuto ben più senso), mentre poi la Lega Calcio presieduta da Zio Fester Galliani aveva deciso per la sede di Rimini. Questa volta invece, a fronte delle ben più indicate sedi di Reggio Emilia (stadio bellissimo e perfetto) e Bologna, la Lega ha polemicamente, per creare forse più pressione nella squadra viola, scelto la sede di Perugia (vedi violanews.com) come campo neutro per la gara di Serie A Fiorentina-Chievo, da disputarsi il prossimo 15 Gennaio. Già nel 1989 la Fiorentina, per la ristrutturazione del Franchi, venne ospitata proprio al Curi per disputare le gare della Coppa Uefa, ed in quell'occasione i rapporti erano buoni, era molto tempo che le due squadre non s'incontravano ed il giocatore più amato della storia della Fiorentina, Giancarlo Antognoni (protagonista anche nell'Italia Mundial del 1982), era nato a Marsciano, appena a sud di Perugia.
Una situazione ben diversa è quella che si presenta oggi. Come non pensare allo spareggio di 2 anni fa? Uno scandalo in quell'occasione minò la regolarità del fattore campo, perpetrato con la complicità di un dipendente della Ticket One, che vendette ben 5000 tagliandi destinati ai tifosi del Perugia ad un rappresentante dell'Associazione Centro di Coordinamento dei Viola Clubs (ed alcuni clubs devono ancora ricevere gran parte di quei soldi, vista la gran mole di denaro mossa per l'occasione forse con troppa avventatezza per assicurarsi per tempo almeno metà stadio, così come infine avverrà), con il risultato di rubare i posti degli abbonati in Curva Sud e di molti possessori di regolare biglietto della Gradinata, che per non trovarsi a braccetto con i sostenitori viola, si dovettero spostare su pressione delle forze dell'ordine. A Perugia pensavamo che di queste angherie ci saremmo rifatti sul campo, forti di una squadra che sino a pochi mesi prima non aveva sfigurato di fronte al PSV Eindhoven di Kezman e Robben. Invece lo spareggio venne di fatto venduto da Gaucci a Della Valle ed alla stessa Lega Calcio per un totale di 10 milioni di Euro (i soldi per Vryzas e mezzo Obodo da Firenze più il premio sconfitta di 5 milioni da Roma, soldi poi scomparsi con Gaucci stesso).
Insomma vista la tensione non mi fido affatto dei fiorentini, che ben conosco, e da frequentatore abituale della Curva Nord preferirei che quest'ultima rimanga chiusa, od al più venga lasciata ai civili tifosi clivensi, i quali, sono sicuro, la lasceranno così come gli verrà affidata.
Da ultimo, c'è ancora una flebile speranza, ovvero che quei cerebrolesi della Lega Calcio di A e B, tornino nella loro decisione e che il Giudice Sportivo decida di amnistiare i tifosi viola, facendo risparmiare la benzina a loro, ed a noi un'inutile tensione ed il secondo furto in 2 anni del nostro amatissimo stadio.

Grifo di Popolo

E' stato emozionante per me vedere ieri, finalmente, il filmato dvd prodotto in occasione del centenario della squadra del Grifo, dell' AC Perugia (nome al quale spero si torni nell'arco di una stagione), già pronto a Settembre e successivamente presentato al pubblico perugino nella ancestrale Sala dei Notari il 27 Ottobre scorso, in un contesto un pò surreale che ha visto la consegna di targhe al merito ai presidenti del passato, taluni un pò spaesati dinanzi ad una cerimonia che non aveva motivo di esservi nel clima post fallimentare, e che ha voluto essere, nell'esclusione eccellente del timoniere di Torre Alfina, in qualche modo riparatrice di quella avventata concessione pluridecennale dello stadio alla proprietà Gaucci appena prima che saltasse fuori la pesante situazione debitoria.
Il film "Grifo di popolo" girato da Lucio Biagioni e prodotto da Francesco Ghini (figlio di Spartaco) è denso dei 100 anni di storia del sodalizio calcistico perugino, dagli albori nel campo gesso e fantasia di piazza d'Armi sino alla vittoria dell'Intertoto nel 2003 (meglio sorvolare sui due spareggi disputati negli anni successivi) passando per il campionato del'imbattibilità del 1978/79 e per la tragica morte di Renato Curi nel campo che prenderà poi il suo nome a perenne tributo della città al suo indimenticato eroe, esempio di infinita dedizione allo sport. Non voglio, e non posso, in questa sede riassumere la centenaria storia del Perugia, è impresa ardua, gli stessi 80 minuti del filmato non fanno che selezionarne alcuni punti salienti, raccontandoli con rari video (gran parte dei quali recuperati negli archivi Rai, le cui teche, finalmente aperte alla libera consultazione, nascondono tesori di inestimabile valore) ed istantanee dell'epoca, oltrechè dalla viva voce di alcuni dei protagonisti, giocatori, allenatori e dirigenti, che hanno rilasciato preziose testimonianze che rendono più vivo il documentario. Tra le 63 figure richiamate ho gradito indubbiamente la pungente verve tutta toscana di Aldo Agroppi, giocatore ed allenatore del Perugia, le cui dichiarazioni mai scontate e ricche di aneddoti interessanti raddoppiano indubbiamente il valore del dvd prodotto (i cui proventi verranno devoluti all'Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro), in vendita da qualche giorno nelle edicole della provincia di Perugia al prezzo di 6 euro. Ciò che si può trarre d'insegnamento dalla narrazione è che i tifosi del Grifo, passionali ed attaccati alla loro squadra come ostriche agli scogli, con la loro positiva carica, trasmessa alle squadre susseguitesi con alterne fortune in questo primo secolo di vita, hanno sempre contribuito alla vittoria; e che con la passione ed il coraggio (anche manageriale) si vince sempre, poichè il Calcio è un contenitore vuoto senza il sostegno del tifo della gente, quella moltitudine un tempo allegra e festante che oggi in Italia pare allontanarsi sfiduciata dal mondo del pallone.
In definitiva "Grifo di popolo" è un buon documentario, che ha voluto soffermarsi lungamente anche sulla storia della città nel XX secolo, una città che merita il palcosenico del grande calcio (quello pulito).

Recensione: PerugiaMania


Il Castello Errante di Howl del sempiterno Miyazaki è il mio legame multimediale più recente con la terra del grande Impero d'Oriente, il Giappone. Vanto addirittura l'amicizia di Youmi, lettrice all'Università per Stranieri di Perugia al corso di lingua nipponica, oltre che formidabile cestista formato mignon nel centralissimo playground di piazza Grimana.
Ma in ordine di tempo l'ultimo contatto, questa volta via web, l'ho avuto con il proprietario di un bellissimo sito dedicato al Perugia, attivo dal 2001 e cantore delle gesta del Grifo Robot degli ultimi felici anni che hanno preceduto la tempesta, ed oggi più che mai attivo per la nascita anche di un BLOG aggiornato sulle gesta del Perugia in questa infernale C (speriamo che l'esorcismo in diretta televisiva questa volta riesca, dopo che il prode Milingo, venuto a Perugia sotto le mentite spoglie di paziente dell' onnioperante Giuliano Cerulli, rifondatore e mentore di Silvestrini, nulla ha potuto per scongiurare la nostra discesa tra gli Inferi), completo di tutti i tabellini delle gare sin qui disputate e non solo.
Il sito si sviluppa su varie sezioni, e forse la più interessante è REPAINT quella riguardante gli originalissimi pupazzi realizzati artigianalmente e dipinti a mano, nella quale la fanno da padrone i giocatori del Perugia, pensate che c'è nè anche una dedicata a Paolo Rossi con la maglia del Perugia della stagione 1979/80.
Molto bella anche la collezione di maglie del Perugia della Galex , tutte dalla stagione dell'arrivo dell'indimenticato Hide Nakata, oltre che quella della B del 95/96.
Altre due sezioni molto interessanti sono TRAVEL e SPECIAL, la prima sul viaggio in Italia fatto dal tifosissimo autore del sito con la ragazza, con le tradizionali mete turistiche di Venezia e Firenze, ma soprattutto all'insegna del Grifo e di Perugia, come testimoniano le foto dello Stadio Curi in occasione dell'ultima Perugia-Bologna disputatasi, e soprattutto, per un tifoso di sì alta devozione, con la visita alla sede dell'Armata Rossa, gruppo storico dal 1978. Imperdibili le foto di Perugia innevata che, di fronte ai visitatori nipponici, ha deciso di tingersi di bianco per l'occasione. La sezione Special invece tratta quei temi importanti che riguardano il Perugia, in uno spazio meno passeggero di quello di un blog, ed è infatti qua che si parla del crac finanziario della precedente società, ma anche del Giappone allenato da Zico e di Nakata.
Allora concludo con un invito al D.S. Ducci, sin qui protagonista in positivo del calciomercato: invece di andare a cercare la punta in Sud America od in Scandinavia perchè non fa un pensierino al Giappone, terra dove sono ancora numerosissimi i tifosi biancorossi?