Recensione:
Continua a correre Renato Curi

30 Ottobre 1977. Io non ero nemmeno nato quel giorno. Eppure quella data è uno spartiacque nella memoria di tutti i perugini, sia quelli che erano allo stadio comunale di Pian di Massiano quel giorno che no. Non è raro sentir esordire gli abitanti dell'Acropoli (ma anche i tanti appassionati di questo sport) con un "Mi sembra ieri tanto è ancora vivo il ricordo", quando ripensano alla tragica fine di Renato Curi. Di Renato Curi hanno scritto tutti i più grandi giornalisti sportivi e non di quegli anni, da Gianni Brera a Italo Cucci passando per Marino Bartoletti, spinti dall'eclatante epilogo di quel piccolo giocatore di Serie A, la cui biografia è talmente misurata, allegra e compiacente che mai e poi mai l'avresti detto un giorno sulla bocca di tutti, lui così schivo e timido che si lasciava intervistare dai giornalisti solo per educazione, per non essere scambiato per scontroso od indisponibile.
Sinceramente ritengo che la fama che si è fatta Curi dopo la morte, di giocatore simbolo dell'impegno sportivo portato all'eccesso e quindi alla morte, sia immeritata. Curi amava vivere, amava correre, giocare con la figlia, sapeva fare scelte importanti e si riteneva un privilegiato avendo trovato di che vivere da quel che lui considerava un bellissimo gioco, il calcio. Era cresciuto con sani principi, a Pescara, e nemmeno la prematura morte del padre ne aveva spento la vitalità e soprattutto la solidità morale e la scala dei valori l'hanno portato a conseguire, con la consueta tenacia che ne costraddistinguerà anche la carriera sportiva, il diploma in ragioneria, e ad accompagnare l'attività di calciatore a quella di barista nel periodo estivo, costituendo un modello comportamentale raro nel calcio di allora, impensabile in quello odierno.
Questa cornice, l'immagine resa così nitidamente di un uomo vero che è diventato mito a sua insaputa, è stata resa molto bene da un giovane scrittore senese, Andrea Bacci, che ha accompagnato al resoconto della tragica fine di Curi una biografia completa frutto di un minuzioso lavoro di ricerca effettuato sfogliando i giornali di quegli anni del Perugia dei miracoli e dei ricordi rilasciati dai compagni d'avventura di Curi, dalla moglie Clelia ai compagni di squadra, Vannini, Nappi, Agroppi, l'allenatore Castagner, il massaggiatore Luchini, l'allenatore in seconda Molinari e condito dagli intermezzi di quel compagno di squadra di Curi che è sempre stato un letterato anche quando era un semplice giocatore, quel Sollier che descrive alla perfezione che tipo di rapporto sincero si fosse instaurato tra i componenti di quel gruppo eccezionale e giocoso, e ricorda tutti i soprannomi che scherzando i vari Grifoni si erano dati. Renato, per una somiglianza fisica riscontrata da tutti con il campione tedesco Mueller, era "Gert". Con tono scanzonato si davano i futuri imbattuti così un tono per mascherare la felicità e la timidezza di giocare in Serie A in mezzo a tanti campioni.
Bacci approfondisce in maniera adeguata tutto quel che va approfondito in una biografia su Renato Curi, rende in maniera vivida l'uomo, tocca la poesia sul finale e raggiunge pure toni d'inchiesta, quando ipotizza un errore di valutazione del centro specializzato di Coverciano circa le reali condizioni di salute di Renato, e giustamente riporta le accuse che i giornali di quegli anni rivolsero alla federazione, rea di non salvaguardare sino in fondo la salute dei suoi tesserati.

Per approfondire:
Andrea Bacci, intermezzi di Paolo Sollier, ''Continua a correre Renato Curi'',
ed. Bradipolibri, Torino 2005 (codice ISBN 88-88329-48-X)


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao! Abbiamo amato il suo blog, ma non potrebbe trovare un indirizzo email, dunque sono giusto andando fare cadere questo nei commenti. Corriamo una competizione per inviare il bloggers di football a Tokyo, Japan come stampa per lo FIFA Club World Cup questo dicembre. La visita giusta il sito web a http://www.oleole.com e lo scatto sullo stendardo di competizione blu se lei è interessato.

Anonimo ha detto...

1977 - 2006 RENATO PRESENTE!

Riccardo Rispoli ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

per vincere bisogna correre

Angelo ha detto...

x oleole: ho visitato il vostro sito ed è davvero ben fatto. Penso di partecipare al vostro concorso, mi piacerebbe molto venire a Tokyo in Dicembre, e mi auguro naturalmente di vincere ;)

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