Arrestati due tifosi del Perugia

Uno dei due portato via all'ordine di "Voglio quel negro!"

Nessuna punizione per gli atti di razzismo, testimone del comportamento discutibile tenuto a Verona dai cellerini di Padova un agente della digos di Perugia. Tutto sarebbe nato per la mancata concessione alla tifoseria perugina del tempo necessario per ritirare gli striscioni. In occasione della celebrazione del ventennale dello scudetto veronese sarebbe stata imposta alla tifoseria ospite, solitamente l'ultima ad abbandonare gli spalti, l'uscita immediata. Alla richiesta da parte perugina del tempo necessario per il ritiro delle bandiere e degli striscioni, lo sgombero sarebbe stato imposto con la forza del manganello. Domani il processo per direttissima ai due ragazzi, accusati di violenze ed oltraggi (ma la rissa in campo non era nata per i buuu razzisti provenienti da tutti i settori del Bentegodi? è strano che a pagarne le conseguenze sia un coloured). I due tifosi sono conosciuti in città, l'uno della Brigata Ultrà, l'altro (di origini nigeriane, ma, vi assicuro, più perugino di tanti nostri politicanti locali) dell'Armata Rossa.

11 commenti:

Angelo ha detto...

dal Muro di ac-perugia.com, Ingr85:
la citazione sul titolo è esatta se scrivi "fate saltare fuori sto negro di...."

credo tu sappia cosa va sui puntini
garantisco, sentito con le mie orecchie mentre ci facevano scendere dal pullman uno ad uno

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

questi BUU BUU all'uomo nero oltre che moralmente condannabili sono anche dal punto di vista sonoro poco appropriati. Darei un suggerimento, potrebbero sostituirli con un «pernacchio bagnato» ...

Angelo ha detto...

sempre dal Muro di ac-perugia.com.

Venerdì 13 Maggio allo stadio bentegodi di Verona, per il campionato di serie B, si è svolta la partita
Verona-Perugia. In rappresentanza dei tifosi perugini, presenti in circa 130 unità, vorremmo far luce su
quanto è successo del dopo-partita.
Sin dal momento in cui siamo scesi dai pullman ci siamo resi conto che l’atmosfera era parecchio tesa, ed
abbiamo cercato di assecondare le richieste che ci venivano fatte: riportare nei pullman le bandiere
sgradite, togliere le aste considerate pericolose. Nonostante questo già durante il filtraggio ai cancelli di
ingresso abbiamo assistito a scene di razzismo nei confronti di un ragazzo nigeriano che fa parte di uno
dei gruppi organizzati di Perugia. Durante le perquisizioni abbiamo udito commenti e battute sul colore
della pelle di questo ragazzo da parte degli agenti di Polizia. Durante la gara, a parte il vergognoso
comportamento del pubblico veronese nei confronti dei giocatori di colore, non si sono registrati
comportamenti provocatori da parte dei tifosi perugini contro le Forze dell’Ordine. Abbiamo vissuto la
nostra partita, abbiamo esultato per la vittoria, e, a fine partita, eravamo pronti a ritornarcene nei
pullman. E qui sono cominciate a precipitare le cose, in un primo momento, ancora sugli spalti, gli agenti
hanno cercato di rimuovere lo striscione di uno dei tre gruppi organizzati della tifoseria perugina,
suscitando le proteste di tutti, compresi gli agenti della questura di Perugia che ci seguono in trasferta.
Dopo questo episodio la situazione sembrava tornata alla normalità, ogni gruppo ha rimosso il proprio
striscione e raccolto il materiale coreografico, e abbiamo cominciato a scendere le scale per uscire dagli
spalti. A questo punto non sappiamo dire con certezza cosa sia successo, sappiamo soltanto che siamo
stati aggrediti con un furore ingiustificato dal reparto che prestava servizio nel settore ospiti. Non
c’erano veronesi in vista, o almeno noi non ne abbiamo visti, non c’era motivo di scatenare una carica,
e nonostante questo sono partiti ed hanno cominciato a picchiare chiunque fosse nelle vicinanze, uomini
ragazzini e donne, senza risparmiare nemmeno gli agenti della questura di Perugia che chiedevano
spiegazioni e cercavano di riportare la calma. Chi ha avuto la sfortuna di cadere a terra nella calca che si
è creata per uscire e raggiungere i pullman, è stato preso ammanettato e portato in questura.
C’era un funzionario in borghese che si accaniva in modo particolare su donne e ragazze, e quando gli
è stato chiesto di identificarsi non ha risposto e se ne è andato.
Abbiamo percorso i duecento metri che speravano lo stadio dai nostri pullman a forza di calci e
manganellate. Una volta saliti tutti quanti dentro i mezzi, pronti per partire, abbiamo notato che la Polizia
circondava uno per uno tutti i pullman, ed a quel punto alcuni esponenti delle Forze dell’Ordine sono
saliti sui mezzi cercando, testuali parole, “il negro di merda”. Più volte davanti alle nostre facce sbigottite
hanno ripetuto “Tirate fuori il negro di merda” “dateci il negretto che ci pensiamo noi” “portateci il negro
che gli facciamo cambiare colore”. Di fronte al nostro tentativo di difesa di questo ragazzo, che è
consistito nel gridare a questi signori che eravamo tutti uguali e che eravamo tutti neri, ci siamo sentiti
rispondere che dovevamo scendere uno per uno in modo da smettere di nasconderlo dicendo, altre
testuali parole, “muovetevi terroni di merda altrimenti oggi vi ammazziamo tutti”. Siamo dovuti sfilare
uno per uno davanti agli uomini della Polizia, in quel momento eravamo seriamente preoccupati per il
ragazzo di colore che stavano cercando, perché visto il momento di tensione e il modo in cui ci hanno
trattato, temevamo per la sua salute se lo avessimo consegnato. Anche perché nessuno ci ha detto
qual’era il motivo per cui lo stavano cercando. Nonostante i nostri tentativi per nasconderlo lo hanno
trovato ammanettato caricato in macchina e portato in questura, dove lo hanno arrestato con le accuse
di lesioni resistenza e offese a pubblico ufficiale. A tutti i presenti è stato chiaro che il motivo dell’arresto
era un altro, il colore della sua pelle.
E se non bastasse l’accanimento contro di lui, altri cinque ragazzi sono stati portati in questura, con
l’unica colpa di aver tentato di scappare o di difendersi dalla carica immotivata a cui eravamo sottoposti.
Ad oggi in carcere a Verona ci sono due ragazzi, uno arrestato perché di colore, e un altro arrestato
perché scappando dalle botte che arrivavano da tutte le parti è caduto e si è lussato una spalla. Noi
vorremmo sapere qual è stato il motivo che ha scatenato la carica delle Forze dell’Ordine nei nostri
confronti.
Noi vorremmo sapere come è possibile che i rappresentati dello Stato Italiano inscenino una “caccia al
negro” in piena regola.
Noi vorremmo sapere per quale motivo ci sono due ragazzi in carcere, colpevoli solo di essersi trovati
nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Nei giorni seguenti la gara i media nazionali hanno evidenziato il comportamento razzista della tifoseria
veronese, e i giocatori dell’A.C. Perugia hanno raccontato gli insulti al colore della pelle dei calciatori di
colore Coly e Aliou, ma nessuno ha fatto luce su quanto accaduto dopo la partita. Siamo stati provocati
in ogni modo, e le botte alle ragazze ne sono la prova, da parte nostra c’è sempre stato un
atteggiamento conciliante, non cercavamo nel modo più assoluti problemi con la legge. E’ per questo
che chiediamo di far luce su quanto successo, gli episodi di razzismo ai quali abbiamo assistito sono
gravissimi, ed altrettanto grave è il fatto che siamo stati aggrediti senza motivo.

Messaggio n. 61342

Angelo ha detto...

tratto da Spy Calcio di Fulvio Bianchi:

Violenza-1: ma che è successo a Verona?
Violenza e dintorni. Domani, martedì 16 maggio, il giudice sportivo squalificherà quasi sicuramente il campo del Verona per i vergognosi cori razzisti di venerdì scorso, in occasione della turbolenta gara col Perugia. Il club veneto è recidivo: spiace che a pagare per 200 imbecilli (così definiti dal presidente Pastorello) siano migliaia di persone civili. Ma sul razzismo la Figc, giustamente, non transige. A Verona però che è successo? Sul campo ormai è chiaro. Fuori ancora non si sa. Secondo un gruppo di tifosi del Perugia ci sarebbe stato un comportamento razzista anche da parte delle forze dell'ordine (esattamente della Celere di Padova) nei confronti dei un ragazzo nigeriano che "fa parte dei gruppi organizzati del Perugia". Lo hanno denunciato in una conferenza stampa. "Qual è il motivo che ha scatenato la carica delle forze dell'ordine nei nostri confronti?". Domani l'onorevole Giovanni Russo Spena (Prc) presenterà un'interrogazione in Parlamento. Due tifosi del Perugia sono stati arrestati, fra questi c'è anche il giovane nigeriano di vent'anni che secondo la denuncia degli ultrà umbri sarebbe stato fatto oggetto di "comportamenti razzisti" da parte della polizia. Una vicenda che va chiarita.

Anonimo ha detto...

del nostro amico ancora non si sa niente... odio e vergogna

Anonimo ha detto...

bentornato, amico.
se gli sbirri ti hanno fatto qualcosa la pagheranno.

Angelo ha detto...

Verona: un turno a porte chiuse
Decisione per i cori razzisti contro il perugino Coly
(ANSA) - MILANO, 17 MAG - Una gara a porte chiuse: e' la sanzione del giudice per il Verona per i cori razzisti dei tifosi contro il difensore del Perugia Coly. Secondo quanto riportato dal quarto uomo e dal collaboratore dell'ufficio indagini, 'per tutta la gara' Coly e' stato bersagliato da cori 'di inequivoco significato di discriminazione razziale ogni volta che toccava il pallone'.

Perugia: Aliuoi, 8 turni di stop
Per scontri in campo durante la gara contro il Verona

(ANSA) - MILANO, 17 MAG - Jamal Aliuoi del Perugia e' stato squalificato per 8 giornate a causa degli scontri avvenuti al termine della partita contro il Verona. Per tre turni e' stato fermato anche Vanstrattan del Verona. Secondo il Giudice, Aliuoi ha sferrato numerosi pugni contro giocatori del Verona in campo mentre, nel sottopassaggio, ha reagito ai colpi di Vanstrattan rompendogli il labbro. Il Giudice ha inoltre squalificato fino al 30 maggio 2005 il preparatore atletico del Verona Walter Vio.

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Angelo ha detto...

CHI HA RICEVUTO COLY A PALAZZO DEI PRIORI: ‘’AL GIOCATORE L’ AFFETTO DEI PERUGINI, NO ALLA VERGOGNA DEL RAZZISMO'’
Il sindaco Locchi ha ricevuto questa mattina Ferdinand Coly, il giocatore senegalese del Perugia oggetto a Verona, nel corso della partita dei Grifoni di venerdi’ scorso, di vergognosi cori razzisti. ‘’Una visita – ha detto il indaco - per testimoniare la stima e l’ affetto della citta’, e nello stesso tempo per condannare senza appello episodi inqualificabili. A Perugia puo’ capitare di essere fischiato per aver sbagliato un gol ma non certo per il colore della pelle, e anche per questo sono fiero di essere il sindaco di questa citta’’’. Locchi ha detto anche di aver apprezzato il gesto di Coly, in risposta ai cori razzisti, di mostrare il braccialetto contro il razzismo. ‘’Ed ora – ha concluso – vediamo di proseguire bene il campionato e tornare in serie A’’.
All’ incontro era presente anche l’ assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara, che ha sottolineato come i valori dell’ antirazzismo e dell’ interculturalita’ siano patrimonio di tutta l’ Umbria, e che di questo si fanno interpreti le istituzioni regionali. Coly, che era accompagnato dal presidente dell’ Ac Perugia, Alessandro Gaucci, ha ringraziato il sindaco e l’ assessore regionale e ha risposto di essere ‘’contento di stare a Perugia, citta’ di pace’’.
Al giocatore del Perugia e’ stata regalata una copia dell’ antica moneta comunale. L’ incontro ha fatto seguito a quello che ieri pomeriggio Locchi aveva avuto con un gruppo di tifosi perugini che avevano protestato per i fatti del dopopartita di Verona.

Tutto Perugia

Anonimo ha detto...

a chi la fai pagare? ma chi ti credi di essere micheal knight?

ciao da iguana

Anonimo ha detto...

iguana, non mi pesare le parole, per favore. sempre a fare l'avvocato del diavolo, eh?

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